Madre intenzionale come il papà, sì al congedo: è scontro politico. Il Pd: “Vittoria di civiltà”, FdI: “Giudici contro la biologia”

Anche la madre intenzionale da oggi avrà diritto a congedo di paternità obbligatorio. Lo ha decretato la Corte costituzionale con la sentenza numero 115. Ed è scontro politico.

I giudici della Corte costituzionale hanno deciso che la madre intenzionale, in una coppia di genitori formata da due due, potrà fruire del congedo di paternità obbligatorio. La sentenza ha fatto scoppiare lo scontro politico. Se per il Pd è una “vittoria di civiltà”, per FdI si tratta di “uno spiraglio aperto verso una pericolosa voragine”.

Due mamme dello stesso stesso, sì al congedo di paternità
Madre intenzionale come il papà, sì al congedo: è scontro politico. Il Pd: “Vittoria di civiltà”, FdI: “Giudici contro la biologia” – Notizie.com

Nel dettaglio, la Consulta ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’articolo 27-bis del decreto legislativo numero 151 del 2001. La norma escludeva dal congedo una lavoratrice, genitore intenzionale in una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello stato civile. La questione era stata sollevata dalla Corte d’appello di Brescia, che aveva ritenuto discriminatoria la disposizione.

Da oggi anche la madre intenzionale – ha detto Marco Furfaro, responsabile Welfare nella segreteria nazionale del Pd e capogruppo in Commissione Affari sociali – nelle coppie di madri avrà diritto ai dieci giorni di congedo retribuito previsti per i padri. Potendo in questo modo stare accanto ai propri figli nei loro primi giorni di vita. Ora però tocca alla politica fare un passo avanti”.

Mamme intenzionali, via libera al congedo: no alla disparità

Il congedo obbligatorio prevede dieci giorni di astensione dal lavoro retribuiti al 100%. La Corte ha ritenuto “manifestamente irragionevole” la disparità di trattamento tra coppie genitoriali composte da persone di sesso diverso e coppie composte da due donne riconosciute come genitori di un minore nato con tecniche legittime di procreazione medicalmente assistita svolte all’estero conformemente alla lex loci.

Non ci possono essere figli di serie A e figli di serie B .Né famiglie di serie A e famiglie di serie B. – ha continuato Furfaro – Per l’ennesima volta chiediamo al Governo di approvare il congedo paritario obbligatorio. Ciò per garantire a tutti i genitori, mamme e papà, di condividere il tempo della cura e della crescita. La genitorialità deve essere una responsabilità condivisa, non può essere scaricata sulle donne angeli del focolare. La maggioranza esca dal Medioevo”.

Mamme dello stesso stesso, sì al congedo di paternità
Mamme intenzionali, via libera al congedo: no alla disparità – Notizie.com

I giudici hanno osservato che le mamme che condividono un progetto di genitorialità assumono, al pari della coppia eterosessuale, la titolarità giuridica di tutti i doveri funzionali alle esigenze del minore. Dunque l’orientamento sessuale non incide sulla idoneità all’assunzione di tale responsabilità. Per i magistrati al centro della decisine c’è l’interesse del minore. Quest’ultimo deve vedersi riconoscere lo stato di figlio “della madre biologica, che lo ha partorito, e di quella intenzionale. Che ha condiviso l’impegno di cura nei suoi confronti“.

La Corte Costituzionale ancora una volta va contro la scienza e la biologia. E dopo aver aperto un piccolo spiraglio adesso apre una pericolosa voragine. – ha dichiarato Maddalena Morgante, deputata di Fratelli d’Italia e responsabile nazionale del Dipartimento Famiglia e Valori non negoziabili del partito – La famiglia naturale prevista dalla nostra Costituzione è una sola. Quella composta antropologicamente da un uomo e una donna, biologicamente diversi”.

Madri intenzionali, Morgante (FdI): “È la diversità che genera la vita”

A maggio scorso la Consulta aveva dichiarato incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (pma) legittimamente praticata all’estero. A vietare il riconoscimento in quel caso una circolare del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dichiarata nulla dai giudici.

È la diversità che genera la vita. Riconoscerlo non è affatto discriminatorio, è una semplice realtà scientifica. Negando la realtà si compie una scelta ideologica. E si decostruisce la famiglia. – ha sottolineato Morgante – Già un paio di mesi fa un’altra sentenza della Consulta aveva aperto al riconoscimento di due mamme alla nascita. Ora questo riconoscimento si allarga al congedo di paternità”.

Secondo la Consulta, invece, è possibile identificare nelle coppie omogenitoriali femminili una figura equiparabile alla figura paterna delle coppie eterosessuali. Distinguendo tra la madre biologica e quella intenzionale. Quest’ultima è riconosciuta come la madre che ha condiviso l’impegno di cura e responsabilità nei confronti del nuovo nato e vi partecipa attivamente.

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