A Napoli un agente della polizia municipale avrebbe annullato quasi 300 multe a sé stesso, familiari ed amici. Ma non si tratta certo dell’unico caso in Italia.
Poliziotto della municipale sospeso perché avrebbe annullato 282 verbali che riguardavano sé stesso, il padre, la compagna e altri due soggetti. È accaduto a Napoli e la scoperta è avvenuta grazie ad un’indagine interna. Ed è subito polemica. Quali altri casi ci sono stati in Italia?
Protagonista della vicenda avvenuta nel capoluogo partenopeo un 44enne in servizio presso l’Ufficio Sanzioni amministrative del comando di via De Giaxa. 282 le multe irregolarmente annullate dal vigile: 13 a carico di suoi familiari e 269 riferite ad altri due soggetti.
Il tutto sarebbe emerso durante un controllo di routine sui verbali. L’agente avrebbe usato le proprie credenziali per revocare le sanzioni, senza passare per le autorizzazioni previste e senza alcuna motivazione documentata nei fascicoli poi archiviati.
Napoli, multe annullate: poliziotto sospeso in via cautelare
L’uomo, come già accennato, è stato sospeso in via cautelare, il provvedimento disciplinare è in corso. L’amministrazione comunale di Napoli starebbe valutando anche una segnalazione alla Procura della Corte dei Conti per accertare eventuali danni erariali.
“I dipendenti pubblici infedeli e traffichini sono il peggio che possa esserci. – ha commentato il parlamentare di Avs Francesco Borrelli – Nella Pubblica amministrazione bisogna eliminare con determinazione e decisione le mele marce altrimenti il rischio è che determinati metodi si diffondano“.
Quello di Napoli non è l’unico caso ad essere finito alla ribalta delle cronache negli ultimi anni. A Milano nel 2015 furono condannati undici imputati, tra cui funzionari della polizia locale, impiegati amministrativi e privati cittadini facenti parte di un sistema per il quale si annullavano multe in cambio di cene in ristoranti di lusso, regali, viaggi, pass ztl e parcheggi gratuiti. A Gavardo, non lontano da Brescia, nel 2024 un agente fu sorpreso ad annullare multe sfruttando una falla nei sistemi informatici.
Anche nel caso di Gavardo scattò un’indagine interna che portò alla sospensione del poliziotto. A Ravenna nel marzo scorso è invece stato condannato un ex vigile urbano che aveva cancellato migliaia di mail di notifiche di multe come “ripicca” contro l’Ente dopo essere stato trasferito e sottoposto a procedura disciplinare. A Roma nel 2011 un agente fu arrestato per corruzione in quanto scoperto ad annullare multe e a facilitare il rilascio di licenze abusive a tassisti non autorizzati, in cambio di denaro.