Roma Rebibbia, è allerta massima nel silenzio delle istituzioni: sventato un nuovo suicidio. Gianni Alemanno: “Scriverò ancora a Sergio Mattarella”

Ancora un tentativo di suicidio nel carcere di Roma Rebibbia. Un giovane è stato salvato in extremis grazie all’intervento di un altro detenuto e degli agenti della polizia penitenziaria.

Nel carcere di Roma Rebibbia, tra celle sovraffollate e caldo asfissiante, è allerta massima. In poco più di una settimana due detenuti hanno cercato di togliersi la vita. L’ultimo episodio l’8 luglio scorso al secondo piano del braccio G8.

Un detenuto stringe le sbarre di una cella, nuovo tentativo di suicidio sventato a Roma Rebibbia
Roma Rebibbia, è allerta massima nel silenzio delle istituzioni: sventato un nuovo suicidio. Gianni Alemanno: “Scriverò ancora a Sergio Mattarella” – Notizie.com

A darne notizia è stato, come la volta precedente, Gianni Alemanno, che affida i suoi scritti, raccolti in forma di Diario di cella, via mail ai suoi collaboratori. Questi ultimi li pubblicano successivamente sulle pagine social dedicate, nel rispetto delle norme dell’ordinamento carcerario. Alemanno, già parlamentare, Ministro e sindaco di Roma, si trova proprio nel braccio G8 dal 31 dicembre scorso. Ovvero da quando gli è stata inflitta una condanna a un anno e dieci mesi per traffico di influenze illecite.

È accaduto un’altra volta dopo il tentato suicidio di Kafi”, ha scritto l’ex primo cittadino. Alemanno ha raccontato di celle di novanta centimetri per tre metri, in cui ci sono il water ed il lavandino. Proprio in una di queste celle, che dovrebbero ospitare quattro persone ma in cui si trovano sei persone, si è svolta la vicenda. Un altro detenuto, Fabio Falbo (il cosiddetto “scrivano” del braccio G8 che spesso firma i testi insieme allo stesso Alemanno) ha notato che il suo compagno di cella Flavio era chiuso da tempo in bagno.

Chi è Flavio, il detenuto che ha provato a togliersi la vita nel carcere di Roma Rebibbia

Flavio ha 35 anni, è malato di cancro al terzo stadio, con diverse metastasi. Non riceve nessuna terapia da tre mesi e mezzo e a tale sofferenza negli ultimi giorni si sarebbe aggiunto un lutto familiare. Flavio è recluso però in un normale reparto carcerario, senza nessuna particolare assistenza.

Fabio ha atteso ancora qualche minuto, chiamando senza ottenere risposta. “Un oscuro presentimento – ha spiegato Alemanno nel suo Diario – lo ha spinto a sfondare la porta e irrompere nel bagno, dove ha trovato Flavio privo di sensi, appeso alle sbarre della finestra con un cappio fatto con un lenzuolo”. A quel punto sono accorsi due agenti, gli stessi che avevano salvato Kafi. I poliziotti hanno sollevato il corpo e sono riusciti a tagliare il cappio stretto al collo.

Chi è Flavio, il detenuto che ha provato a togliersi la vita nel carcere di Roma Rebibbia
Gianni Alemanno, il suo racconto di un nuovo tentativo di suicidio sventato a Roma Rebibbia (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

Dopo essere stato trasportato in infermeria, il 35enne è stato trasferito in terapia intensiva in ospedale. Lo strangolamento gli ha procurato anche un infarto. “Ora è ancora in ospedale e tutte le persone detenute del Braccio stanno con il fiato sospeso, aspettando sue notizie. – ha spiegato l’ex MinistroMa l’amministrazione penitenziaria tace. Non ha dato notizia alla stampa dei due tentati suicidi, non si è fatta vedere al Braccio con forme particolari d’intervento”. Uno degli agenti intervenuti, infatti, rivolgendosi ad Alemanno, avrebbe detto: “Ma ti pare che nessuno ci dice niente, a noi che abbiamo salvato due tentati suicidi?”.

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L’ex sindaco di Roma ha quindi annunciato una nuova lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’obiettivo è “informarlo di questo secondo tentato suicidio e dell’impegno silenzioso di queste persone detenute”. Gianni Alemanno ha poi fatto riferimento al laboratorio dell’associazione Nessuno tocchi Caino (di cui abbiamo parlato qui), durante il quale numerosi parlamentari di entrambi gli schieramenti hanno avuto modo di discutere della proposta di liberazione speciale anticipata.

La politica comincia a muoversi. – ha concluso Alemanno – Forse si riuscirà ad ottenere una convergenza di tutte le forze politiche (tranne i 5 Stelle) sulla proposta per trasformarla in un disegno di legge al Senato. All’inizio della legislatura il sovraffollamento carcerario era al 107,4%, adesso è arrivato al 133%. Se continua con questo ritmo arriverà a fine legislatura al 155%, il record storico. E, visto che il Ministro della Giustizia continua a snocciolare proposte del tutto irrealizzabili, se non si trova una convergenza, tutto questo non è un’ipotesi, è una certezza”.

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