Le autorità giudiziarie lo hanno definito Sistema Sorrento. Nient’altro che una gigantesca rete di potere e corruzione che manteneva sotto scacco una delle mete turistiche italiane più famose al mondo.
I principali protagonisti di questa storia sono due “sindaci”. Il primo, quello ufficiale, è Massimo Coppola, eletto sindaco nel 2020 sostenuto dal centrosinistra. Il secondo, l’alter ego ombra frutto di una “autoinvestitura astrale”, è Raffaele Guida alias Lello il sensitivo.
Entrambi sono stati arrestati questa mattina nell’ambito di una maxi operazione della guardia di finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Coppola in realtà era già in carcere. Il 21 maggio scorso le fiamme gialle lo avevano colto in flagrante mentre intascava una mazzetta in un ristorante. Ancora in precedenza, a dicembre, era stato trovato in possesso di oltre 15mila euro occultati in una confezione di panettone.
Nei confronti di Coppola e Guida oggi è stato emesso un provvedimento emesso dal gip oplontino su richiesta della Procura. I due sono stati arrestati insieme ad altre quattordici persone (ma l’inchiesta vede indagati un totale di ventisei persone) accusate a vario titolo di corruzione, peculato e turbata libertà degli incanti. Nella lista, che potrebbe ancora allungarsi, ci sono anche funzionari comunali e imprenditori.
Sistema Sorrento, indagini su appalti per 35 milioni di euro
Dopo il blitz di maggio, il prefetto di Napoli Michele di Bari ha sospeso Coppola e avviato la procedura per lo scioglimento anticipato del consiglio comunale. È stata nominata una commissaria, Rosalba Scialla, affiancata da due sub-commissari, con funzioni di ordinaria amministrazione.
Al centro di quello che i magistrati hanno definito il Sistema Sorrento un totale di 36 appalti indetti o aggiudicati dal Comune di Sorrento tra il 2022 ed il 2024 per un ammontare di 35 milioni di euro. Tutto è partito dalla denuncia di un imprenditore coraggioso che, esasperato dalle richieste di Coppola e Guida, minacciava di suicidarsi. Lo stesso che, collaborando con i finanzieri, ha attirato l’ormai ex sindaco nella trappola del ristorante consegnandogli una tangente da 6mila euro.
Ciò che è emerso è che, per rinnovare le poltroncine del Teatro comunale, per ristrutturare il Centro anziani o per riqualificare il parco dedicato allo scrittore Henrik Ibsen, gli imprenditori della zona che si aggiudicavano gli appalti dovevano versare al primo cittadino una cospicua mazzetta calcolata con attenzione.
“Un sistema criminale ben collaudato da anni – ha scritto il gip negli atti dell’inchiesta – che rinviene il suo fulcro e la mente operativa in Coppola, che contamina da molto tempo le aggiudicazioni degli appalti, con la costante partecipazione e collaborazione del sensitivo Guida, funzionale a depredare in ogni modo possibile denaro pubblico a vantaggio di fini illeciti personali”.
Arresti a Sorrento, chi è Lello il sensitivo e che ruolo aveva
Come controparte delle mazzette, gli imprenditori ottenevano una posizione dominante sul territorio, e si assicuravano che mai nessuna contestazione sui lavori sarebbe stata mossa dall’Ente. Impossibile sfuggire al sodalizio, che si avvaleva di funzionari del Comune, professionisti e faccendieri. “I fatti commessi sono gravissimi – si legge nei documenti – sia per la costante strumentalizzazione della funzione, asservita da Coppola al proprio personale tornaconto, sia per i danni inevitabilmente arrecati al buon andamento della pubblica amministrazione”.
Ma chi è Lello il sensitivo e che ruolo aveva? A Guida, definito nelle intercettazioni “fratello” dal primo cittadino, era affidata la cassa delle somme indebite riscosse dagli imprenditori. Nel corso di una perquisizione della sua abitazione, nel maggio scorso, le fiamme gialle hanno rinvenuto 167mila euro in contanti nascosti in un tavolo da biliardo.
I magistrati definiscono Lello, cartomante noto per le sue apparizioni nelle tv locali, “un soggetto del tutto estraneo all’amministrazione comunale e di dubbia personalità”. Il sindaco lo aveva investito a rappresentarlo nelle interlocuzioni, non solo illecite, ma anche in quelle di competenza del primo cittadino. Al sensitivo era stata di fatto devoluta “una parte rilevante della gestione della cosa pubblica”. Secondo le autorità, insomma, Coppola avrebbe palesato “una deprecabile ingordigia”.
Stando a quanto accertato dalla guardia di finanza, “a conferma della loro collaudata capacità criminale“, i due utilizzavano utenze telefoniche fittizie, intestate a soggetti stranieri anagraficamente inesistenti, da loro denominate in codice come “canarini”. Infine il caso dell’associazione La Fenice operante nel settore degli eventi musicali, culturali e turistici.
Sorrento, arrestato il sindaco Massimo Coppola: il caso dell’associazione-bancomat
Tramite affidamenti diretti, confluivano ne La Fenice cospicue somme per organizzare eventi sul territorio. Le indagini hanno dimostrato che tutto era pilotato dal sindaco Coppola e che l’associazione era intestata ad un giovane prestanome. Il vero “titolare” de La Fenice era lo stesso primo cittadino, che la utilizzava come un bancomat. Letteralmente. La carta di debito collegata all’associazione era in suo possesso.
Con essa Coppola ha acquistato oggetti personali di lusso, orologi, abiti firmati e pagamento di soggiorni per sé e la propria famiglia. Storia finita? Forse solo la seconda puntata (la prima la trovate qui) perché, come puntualizzato dal procuratorie capo Nunzio Fragliasso le indagini sono appena all’inizio. Torna a Surriento, il titolo di una delle canzoni italiane più famose al mondo. La guardia di finanza lo farà di sicuro.