Garlasco, chi sono le trenta persone convocate per individuare Ignoto 3. L’avvocato di Stasi: “Nel cavo orale un dna maschile”

“Sappiamo che era presente nel cavo orale della povera Chiara Poggi un dna maschile, ignoto. E non sappiamo a chi appartiene”.

A parlare è Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi, l’unico condannato in via definitiva a sedici anni di carcere per aver ucciso la fidanzata Chiara il 13 agosto 2007 a Garlasco.

Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007
Garlasco, chi sono le trenta persone convocate per individuare Ignoto 3. L’avvocato di Stasi: “Nel cavo orale un dna maschile” (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

De Rensis ha riassunto quanto accaduto proprio in queste ore nell’ambito dell’incidente probatorio nella nuova inchiesta della Procura della Repubblica di Pavia. Al momento dell’autopsia, nel corso delle prime indagini, sul corpo della vittima venne utilizzata della garza non sterile per prelevare dei campioni nel cavo orofaringeo. Oggi quei campioni sono stati nuovamente analizzati. Sono tre su cinque i risultati “utili” della garza che è stata usata nella bocca della ventiseienne.

Uno ha mostrato un aplotipo Y (linea maschile) compatibile al 99% con Ernesto Gabriele Ferrari, l’assistente del medico legale Dario Ballardini. Un secondo è in parte sovrapponibile a Ferrari e in parte no. Nel terzo prelievo ci sarebbe una traccia mista di Ferrari e dello stesso materiale ignoto. Da qui la ricerca di quello che è stato definito Ignoto 3, appunto. Si tratta di un campione ancora più eseguo e degradato degli altri due. Ciò avvalorerebbe che la garza fosse già contaminata prima del prelievo.

Il legale di Alberto Stasi: “Il dna? È un elemento che va sviluppato”

La Procura, che è l’unica titolata a svolgere le indagini, – ha continuato l’avvocato di Stasi – dovrà compiere tutti gli accertamenti al fine di valutare, stabilire, se si può affermare a chi appartenga questo dna. Questo è un ulteriore elemento investigativo che dovrà essere sviluppato”. Al lavoro su questi campioni c’è la genetista Denise Albani, incaricata come perito dal gip pavese Daniela Garlaschelli.

Davanti a sé Albani ha un compito per nulla semplice. Dovrà accertare se Ignoto 3 è il risultato di una “semplice” contaminazione avvenuta in laboratorio oppure se si tratta della firma del killer di Chiara. Ciò che sappiamo è che nel registro degli indagati della nuova inchiesta al momento c’è il solo Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, indagato per concorso in omicidio con Alberto o con altri.

Alberto Stasi, condannato per aver ucciso Chiara Poggi a Garlasco
Il legale di Alberto Stasi: “Il dna? È un elemento che va sviluppato” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Sappiamo poi che Ignoto 3 non è Sempio ma nemmeno Stasi. E che tra le ipotesi dei pm c’è anche che l’assassino di Chiara non fosse solo al momento dell’omicidio. Per tentare di dirimere la matassa, la genetista dovrà comparare il materiale genetico ritrovato con tutti quelli che sono entrati in contatto col cadavere. La comparazione dunque, compresi i profili già prelevati, riguarderà almeno trenta persone.

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Dovrebbero essere fatti prelievi ai fini delle comparazioni a partire da coloro che sono intervenuti sulla scena del crimine e che hanno avuto a che fare con il corpo di Chiara. Se anche ciò non bastasse, a quel punto sarà chiaro che non si tratta di contaminazione. E bisognerà allargare lo spettro delle indagini continuando a scavare nella vita della vittima ed in quella di tutti i suoi conoscenti.

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