Armi in Ucraina pagate dall’Europa e minacce alla Russia. Si concretizza così ciò che era stato pronosticato alla vigilia degli annunci del presidente Usa Donald Trump di oggi lunedì 14 luglio 2025.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha terminato poco fa un punto stampa insieme al segretario generale della Nato Mark Rutte. Al centro del dialogo con la stampa la guerra in Ucraina, scatenata dalla Russia ormai oltre tre anni fa.
“È la guerra di Joe Biden, non la mia. – ha detto il tycoon – Un conflitto che sta causando molti più morti di quanto si dice da una parte e dall’altra, e deve finire. Più volte ho creduto di avere un accordo con il presidente russo Vladimir Putin, ma dopo qualche ora mi riferivano: ‘Mosca ha bombardato un’altra città’. Non ci si comporta così con me. Putin poteva comportarsi così con Biden o con Barack Obama, ma non con me”.
Al centro del discorso di Trump la necessità dunque di porre fine ad un conflitto lungo e sanguinoso. Due i punti fondamentali: gli Usa continueranno ad inviare armi per la difesa dell’Ucraina, ma ciò avverrà attraverso la Nato che si sobbarcherà i costi; la Russia ha cinquanta giorni di tempo per raggiungere un accordo, altrimenti gli Stati Uniti faranno scattare i dazi contro Mosca.
Trump annuncia dazi alla Russia: il caso degli acquisti Nato
Sulla questione delle tariffe commerciali, i dettagli non sono stati resi noti ma è probabile che si tratti di dazi secondari. Ovvero, verranno penalizzati i Paesi che faranno accordi con la Russia. Il che significherebbe isolare Mosca dall’economia globale. “Uso il commercio per molte cose. – ha aggiunto Trump – Ed è ottimo per risolvere le guerre”.
Per le armi, invece, la previsione è che una serie di alleati europei, tra cui Germania, Finlandia, Canada, Norvegia, Svezia, Regno Unito e Danimarca, acquistino armi per miliardi di dollari per poi rifornire Kiev. Il tutto è perfettamente in linea con quanto emerso dall’ultimo vertice Nato all’Aia, nei Paesi Bassi, il 24 e 25 giugno scorsi. In quell’occasione è stato varato un Piano di investimento per la difesa del 5% del Pil da raggiungere entro il 2035.
Nel Piano anche i contributi per l’Ucraina, l’eliminazione delle barriere commerciali interne, l’aumento della cooperazione sull’innovazione e le tecnologie militari. Trump per molto tempo ha parlato dei suoi rapporti amichevoli con Putin. Ma gli incessanti attacchi russi contro le aree civili dell’Ucraina hanno logorato i rapporti.
La Russia ha bombardato le città ucraine, inclusa la capitale Kiev, con centinaia di droni e missili da crociera e balistici che le difese aeree ucraine stanno faticando a contrastare. Giugno ha registrato il più alto numero mensile di vittime civili degli ultimi tre anni, con 232 persone uccise e 1.343 ferite.