Omissione di soccorso. È questa l’accusa nei confronti del testimone che aveva visto Allen, il bimbo di cinque anni scomparso a Ventimiglia e ritrovato dopo un giorno e mezzo di ricerche ieri mattina.
L’accusa nei confronti del testimone che aveva visto Allen è pesante ed è stata mossa dalla Procura della Repubblica di Imperia: omissione di soccorso. Il caso è quello che ha tenuto con il fiato sospeso l’Italia intera per trentasei lunghissime ore. Ovvero la scomparsa del bimbo di cinque anni da Ventimiglia.
Si tratta di un atto dovuto nell’ambito delle indagini tuttora in corso per ricostruire con esattezza l’intera vicenda. Fatto sta che il nome di Pierluigi Dellano, originario delle Marche ma residente a Latte, una frazione di Ventimiglia, è stato iscritto nel registro degli indagati. Già nelle scorse ore era emerso che l’uomo aveva avvistato il piccolo Allen Bernard Ganao in un suo terreno. Precisamente nel giardino di casa in via Torrazza.
Dellano lo aveva accompagnato fino a un incrocio e poi lo aveva lasciato. Senza premurarsi che ritrovasse i genitori né informare le forze dell’ordine che avevano già avviato le ricerche. Per questo era già stato sentito dai carabinieri sabato pomeriggio per ricostruire la dinamica dell’accaduto, i militari avevano anche effettuato un sopralluogo domestico in cerca di tracce e sequestrato il veicolo per analisi.
Allen, il bimbo ritrovato è stato dimesso dall’ospedale
Allen, intanto, è stato dimesso alle 12 e 30 di oggi, lunedì 14 luglio 2025, dall’ospedale di Imperia in buone condizioni, considerando che è stato per molte ore senza mangiare né bere. Il bimbo si era allontanato dal camping Por la Mar di Latte alle 19.15 di venerdì, facendo perdere le proprie tracce. È stato poi trovato da tre volontari della protezione civile di Pompeiana.
Bisogna ricordare che il piccolo è affetto da disturbo dello spettro autistico. Una condizione che, secondo lo specialista Roberto Ravera, direttore della struttura complessa di psicologia della Asl 1 Imperiese, ha salvato di fatto Allen.
Lo psicologo, guardando i video che i genitori del bambino avevano sul cellulare, ha tracciato il profilo del piccolo Allen e l’ha trasmesso alle persone che lo cercavano, con alcuni consigli su dove andarlo a cercare.
“I bambini affetti da disturbo dello spettro autistico – ha dichiarato Ravera – sviluppano una straordinaria capacità di adattamento. I bambini autistici soffrono di iperacusia, quindi ogni rumore un po’ più forte del solito per loro può diventare pesante. Questa storia insegna che i bambini autistici non sono meno degli altri. Hanno semplicemente abilità differenti, risorse incredibili dal punto di vista motorio, ad esempio. E, nel caso del piccolo in questione, si è vista una straordinaria capacità di resilienza”.