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Stop all’obbligo di presentare la carta di identità in aeroporto: come cambiano le regole

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Giovanna Sorrentino

D’ora in avanti non si dovrà più esibire il documento di identità insieme al biglietto per prendere l’aereo. Tutte le novità della norma Enac. 

Stop all’obbligo di esibire il documento di identità ai gate negli aeroporti italiani insieme con la carta di imbarco. La norma è già operativa e riguarda i voli nazionali oppure quelli verso i Paesi dell’area Schengen.

Stop all’obbligo di presentare la carta di identità in aeroporto: come cambiano le regole – notizie.com

Ma attenzione: come specificato dal presidente Enac Pierluigi Di Palma, la carta di identità (o la patente) non dovranno essere lasciati a casa. “Se al momento di un controllo a sorpresa il viaggiatore non ce l’ha, non si imbarca”. In poche parole: se in aeroporto le forze dell’ordine dovessero richiedere i documenti, dovrete esibirli.

La decisione dell’Enac ha l’obiettivo di snellire la burocrazia, in modo da potersi imbarcare più velocemente. La notizia arriva dal Corriere della Sera ed ha fatto balzare dalla sedia le associazioni dei consumatori e non solo, che hanno posto l’accento sul tema della sicurezza negli aeroporti. Ma per Enac, non richiedere il documento di identità, non mette a repentaglio l’incolumità dei viaggiatori, perché la decisione è presa nell’ambito di un “sistema iper sicuro come quello del trasporto aereo”. 

Viaggiare in aereo diventerà dunque come prendere un treno, perché “gli aeroporti sono luoghi sicuri” ed è il momento di equipararli alle stazioni ferroviarie. Il documento di identità è però l’unica novità. Non cambierà nulla infatti, sul resto dei controlli di sicurezza.

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Chi arriva al gate dovrà sottoporsi ugualmente al Security Check, passando per il metal detector e facendo controllare il bagaglio a mano o la borsa dallo scanner a raggi X. Tuttavia c’è un dubbio che attanaglia le associazioni dei consumatori: senza mostrare il documento chiunque potrebbe decidere di imbarcarsi al posto di un altro. In questo caso “subentreranno tutti i filtri di sicurezza, visibili e non visibili che esistono negli scali. E posso assicurare per chi viola le norme, sanzioni severissime”, spiega Di Palma.

Security Check in aeroporto: tutto resta com’è – notizie.com

La risposta del presidente Enac non ha soddisfatto il Codacons, che si dice del tutto stupito per la decisione. “Vogliamo capire quale sia l’iter seguito per arrivare a tale decisione e quali confronti siano stati avviati per valutare l’impatto di una simile novità”, scrive l’associazione in una nota. Spiegando anche di essere d’accordo sulla necessità di snellire la burocrazia, ma non a scapito della sicurezza, che “viene prima della velocità delle procedure”. 

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Il Codacons chiede un tavolo di confronto con Enac per “offrire le dovute garanzie agli utenti del trasporto aereo, specie in questo momento in cui le crisi geopolitiche possono riaccendere la piaga del terrorismo”. 

Aeroitalia: “In Sardegna non cambia nulla, continueremo a controllare i documenti”

La decisione, avallata anche dal Ministero dell’Interno, ha trovato la porta chiusa anche da parte di Assoutenti: “Sebbene la misura sia già operativa in alcuni Paesi europei, riteniamo fondamentale comprendere le motivazioni che hanno portato a questa scelta e le sue implicazioni per la sicurezza e i diritti dei passeggeri”. 

L’Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori (Adoc), promossa da Uil, ha invece accolto di buon grado la novità. “Si tratta di un importante segnale nella direzione di una mobilità più fluida ed efficiente e di un’Europa che sia spazio di libera circolazione”. 

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Nessun rischio per la sicurezza neppure per l’Unione Nazionale Consumatori, dal momento che “i controlli rimarranno per tutte le tratte a rischio. Inoltre tutti dovranno passare dal metal detector”.

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Aeroitalia, che gestisce i collegamenti tra la Sardegna e la Penisola, ha annunciato che continuerà a chiedere i documenti ai passeggeri. Questo perché i cittadini sardi usufruiscono di una tariffa agevolata e questa decisione ha l’obiettivo di “verificare la titolarità effettiva dell’accesso” a questo beneficio regionale.

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