Emergenza carceri, in Parlamento la strategia del governo in tre punti. Nordio: “Indulto? Sarebbe istigazione a delinquere”

L’emergenza carceri ha varcato nuovamente le porte del Parlamento. Alla Camera dei Deputati il Ministro alla Giustizia Carlo Nordio è entrato nei dettagli del nuovo piano.

Detenzione differenziata per i tossicodipendenti, pena per gli stranieri da scontare nei Paesi d’origine e limitazioni nell’istituto della carcerazione preventiva. Ma nessuna “liberazione lineare”, il che significa niente indulto o amnistia. È questo in sostanza il piano per le carceri che il Ministro alla Giustizia Carlo Nordio ha esposto in Parlamento poche ore fa.

Il Ministro Carlo Nordio alla Camera dei Deputati
Emergenza carceri, in Parlamento la strategia del governo in tre punti. Nordio: “Indulto? Sarebbe istigazione a delinquere” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il guardasigilli ha risposto ad una interrogazione del senatore Marco Lombardo di Azione sulla disastrosa situazione delle carceri italiane. Il tutto mentre nei penitenziari sovraffollati è piena emergenza caldo. Ci eravamo già occupati della questione nelle scorse settimane ma oggi Antigone, che si occupa della condizione dei detenuti, ha aggiunto nuovi tasselli al puzzle. L’associazione ha definito “drammatica” la situazione: l’acqua in molte strutture è razionata, le temperature sono altissime, mancano i ventilatori e si fatica persino a respirare.

Sul caso delle celle divenute con l’arrivo dell’estate delle vere e proprie fornaci domani all 12 e 30 i Radicali italiani terranno una conferenza stampa davanti al carcere romani di Regina Coeli dopo na visita ispettiva. “Durante l’estate, – ha detto il segretario Filippo Blengino – il sovraffollamento e le alte temperature trasformano la detenzione in una condizione ancora più brutale e incompatibile con la dignità umana e con i principi costituzionali”.

Il Ministro Nordio: “Nessuna liberazione lineare, è debolezza dello Stato”

Tornando a quanto accaduto oggi alla Camera dei Deputati, Nordio, compulsato da più parti circa l’eventualità di ricorrere agli istituti di amnistia o indulto per risolvere il problema del sovraffollamento, ha sgomberato il campo. “È estremamente diseducativo e manifesta debolezza dello Stato. – ha affermato il Ministro – Se dobbiamo liberare le persone con la motivazione che in carcere non c’è posto è una istigazione a delinquere. Perché significa che se commetti un reato non ti posso nemmeno incarcerare”.

Bisogna ricordare che l’ultimo provvedimento di indulto generale in Italia è stato concesso con la Legge del 31 luglio 2006 numero 241. A quel tempo era in carica il secondo governo di Romano Prodi. Sia amnistia (che cancella la punibilità del reato) sia l’indulto (che cancella la pena, ma non il reato) possono essere concessi con una Legge approvata dai due terzi delle Camere. Nel caso del 2006, appena due anni dopo, le carceri si riempirono nuovamente, con un tasso di recidiva record del 48%.

Il Ministro Carlo Nordio ad un convegno
Il Ministro Nordio: “Nessuna liberazione lineare, è debolezza dello Stato” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Secondo Nordio, inoltre, non ci sarebbe relazione tra sovraffollamento carcerario e suicidi. Dunque il governo sta lavorando “in tre direzioni. Per la detenzione differenziata per i tossicodipendenti. Per gli stranieri che dovrebbero essere indotti a scontare la pena nei paesi d’origine. E per limitare la carcerazione preventiva, perché il 15-20% sono in attesa di giudizio, e metà viene assolta“. Il Ministro si è soffermato in particolare sulla questione dei tossicodipendenti. Sono stati destinati”cinque milioni di euro annui per la realizzazione di strutture residenziali idonee all’accoglienza e al reinserimento sociale.

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Sono in fase di emanazione i decreti ministeriali attuativi – ha concluso Carlo Nordio – che prevedono la definizione della disciplina sulla formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle comunità per le pene alternative dei tossicodipendenti, i requisiti di qualità dei servizi e i presupposti soggettivi e di reddito per l’accesso alle strutture da parte dei detenuti senza un idoneo domicilio. I decreti attuativi sono stati trasmessi al Consiglio di Stato per il prescritto parere. È un iter necessario”.

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