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Il Piano carceri di Carlo Nordio tra promesse e ritardi: “Spedire nei loro Paesi i detenuti stranieri”

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Giovanna Sorrentino

Cosa prevede piano carceri del ministro Carlo Nordio che dovrebbe arrivare “a giorni”. E che è atteso dopo una serie di promesse disattese. 

L’ultimo appello, il più importante, è arrivato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e si aggiunge a quello ormai quotidiano di associazioni e rappresentanti dei detenuti che tengono accesi i riflettori sulle condizioni disastrose delle carceri italiane.

Il Piano carceri di Carlo Nordio tra promesse e ritardi: “Spedire nei loro Paesi i detenuti stranieri” – notizie.com

Sovraffollamento in primis, ma anche condizioni di vita molto lontane dal “sogno” del reinserimento, secondo il quale da detenuto, il cittadino deve imparare dagli errori commessi. E poter anche intraprendere un percorso verso una vita nuova, per il reinserimento nella società una volta tornato libero.

A ciò si aggiungono la burocrazia lenta fatta di cavilli e regole che potrebbero essere semplificate. L’ultimo rapporto di Antigone si concentra proprio sulla sofferenza nelle carceri, e punta i riflettori sull’aumento di casi autolesionismo e suicidi dietro alle sbarre.

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Cosa prevede il documento del Cnel sul reinserimento dei detenuti: la legge Smuraglia e i progetti

La prima risposta all’appello di Sergio Mattarella è arrivata dal segretariato permanente del Cnel per l’inclusione economica, sociale e lavorativa dei detenuti, con l’approvazione di un documento sulle prossime attività da realizzare nel secondo semestre dell’anno in corso. Tradotto: da subito.

I principali ambiti di azione riguardano l’applicazione della Legge Smuraglia, nata con l’obiettivo di favorire il lavoro dei detenuti, dunque il reinserimento sociale. E le modifiche al Regolamento sull’Ordinamento Penitenziario, in particolare la parte dell’organizzazione del lavoro dei detenuti, sostegno alle imprese che investano in progetti e assunzioni dentro e fuori dal carcere.

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Nel documento si prevede la partecipazione del Ministero delle Imprese e Made in Italy e di Cassa Depositi e Prestiti. Il piano prevede una prima fase di sperimentazione che vedrà protagoniste 189 carceri della piattaforma del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali SIIL, cioè il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa. Contiene la partecipazione su base volontaria di pedagogisti, educatori e altri operatori addetti, che potranno partecipare al progetto inviando il curriculum.

Cosa prevede il documento del Cnel sul reinserimento dei detenuti: la legge Smuraglia e i progetti – notizie.com

Il Cnel ha dato il via libera anche all’incremento delle attività scolastiche negli istituti di pena, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Sembra il primo passo in avanti, dopo una serie di annunci per un piano carceri a detta del Guardasigilli Carlo Nordio dovrebbe arrivare a giorni.

Il decreto slittato in Cdm e l’ennesima promessa di Nordio: il piano carceri arriverà a giorni

L’ultimo slittamento risale al 20 giugno, quando un decreto ad hoc era atteso in Cdm, ma la presentazione è slittata perché era necessario apportare modifiche proprio sul reinserimento dei detenuti.

Dopo le parole di Mattarella, il Guardasigilli ha fatto sapere che il piano, scritto dal commissario straordinario Marco Doglio, arriverà a giorni.

L’ultima idea è quella delle comunità per tossicodipendenti, dove ospitare i detenuti che hanno problemi con la droga. E ancora, le comunità per chi avrebbe il diritto di scontare la pena ai domiciliari, ma non ha una casa dove andare. Numeri di Antigone alla mano, stiamo parlando di circa 20mila detenuti con problemi di dipendenza da sostanze nel 2024.

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Il piano per i detenuti stranieri: rispedirli nei loro Paesi

Un’altra ipotesi al vaglio del Ministero della Giustizia è quella di rispedire nel loro Paese i detenuti stranieri. Questo implicherebbe però, stringere accordi con gli Stati di partenza, cosa non facile dal momento che si tratta di accogliere persone che hanno commesso reati.

Carceri: ma cosa è stato fatto fino ad oggi?

Passiamo adesso a parlare dei fatti. Nei mesi scorsi sono stati stanziati 32 milioni di euro per ampliare nove carceri italiane attraverso dei nuovi blocchi di detenzione “trasportabili e smontabili” a Milano, Reggio Emilia, Biella, L’Aquila, Voghera, Frosinone, Palmi e Agrigento. Si tratta di prefabbricati di calcestruzzo divisi in sei celle e in grado di contenere ventiquattro nuovi posti letto.

Nel 2024 sono stati stanziati 10,5 milioni di euro per mettere a disposizione dei detenuti psicologi e mediatori culturali, attività volte al reinserimento sociale, accesso alle misure alternative di detenzione. E per dare la possibilità ai tossicodipendenti detenuti di scontare la pena in strutture riabilitative.

Carceri: ma cosa è stato fatto fino ad oggi? (Ansa Foto) – notizie.com

A maggio di quest’anno la Corte dei Conti, nella relazione dal titolo Infrastrutture e digitalizzazione: piano carceri, ha fatto presente che dopo dieci anni dalla fine della gestione commissariale, gli istituti di pena versano ancora in in condizioni critiche. Al punto da poter parlare di un’emergenza e le regioni più colpite sono Lombardia, Lazio, Campania, Veneto, Puglia e Sicilia.

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Per i giudici contabili è necessario creare nuovi posti nelle carceri, ma anche realizzare i progetti di manutenzione già avviati. Il problema dei ritardi riguarda sia le imprese, sia la carenza dei finanziamenti per portare a termine i lavori sia i cambiamenti delle esigenze stesse degli istituti di pena. La Corte dei Conti ha posto l’accento anche sulla necessità di collocare in modo corretto i detenuti, sulla base delle loro condizioni giuridiche e anche sulle esigenze di trattamento.

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