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Politica

Le piattaforme social e la politica: perché è importante una Giornata nazionale contro il body shaming

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Giovanna Sorrentino

La Camera dei deputati ha approvato all’unanimità la proposta di legge che istituisce la Giornata nazionale contro il body shaming. Sarà il 16 maggio. 

Una Giornata nazionale contro il body shaming, con l’obiettivo di sensibilizzare la società al rispetto di sé e degli altri. La proposta di legge ha già ottenuto il via libera della Camera dei deputati con 221 sì, e attende ora il passaggio al Senato per l’approvazione definitiva.

Le piattaforme social e la politica: perché è importante una Giornata nazionale contro il body shaming – notizie.com

Porta il nome della deputata di Noi Moderati Martina Semenzato, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul Femminicidio, prima firmataria del provvedimento, appoggiato da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione in Parlamento.

L’ho assolutamente condivisa”, ha dichiarato ai nostri microfoni la deputata Eliana Longi di Fratelli d’Italia, nella commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni.

Il provvedimento è composto da sei articoli e istituisce il 16 maggio come Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone. “Il body shaming è un atto di violenza che può lasciare ferite profonde e che si sviluppa spesso all’interno delle mura domestiche – ha dichiarato Semenzato spiegando il motivo della proposta di legge – diventando una forma di sopraffazione psicologica, emotiva, economica o fisica”.

Una forma di bullismo di cui, secondo l’ultima indagine Istat pubblicata il 26 giugno 2025 sono vittime il 68,5% dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 19 anni.

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Il ruolo delle piattaforme social per combattere il body shaming

In Parlamento il lavoro interforze vede impegnata anche Eliana Longi, che proprio dalla IX commissione punta a interfacciarsi con le grandi piattaforme social: “Si aprirà un’interlocuzione per capire quelle che potrebbero essere le strutture da implementare per difendere i nostri bambini ma non solo”, spiega.

Ciò perché a differenza dell’epoca pre-social, il bullismo e il body shaming non finiscono col suono della campanella che annuncia la fine delle lezioni. Questi fenomeni hanno “una diffusione molto più accelerata, più esponenziale, perché i mezzi di comunicazione non sono più la cabina a gettoni del telefono. Ci sono i social”. 

Da qui, anche l’idea di “dare una regolamentazione. Le piattaforme potrebbero intervenire banalmente attraverso la creazione di un algoritmo che intercetti parole chiave ed espressioni“, spiega Longi ai nostri microfoni. “Un po’ come quando vengono oscurati i profili per questioni politiche, perché sono stati utilizzati termini non consoni sui social. Lo stesso può essere sviluppato per terminologie riconducibili al body shaming”. 

Il ruolo delle piattaforme social per combattere il body shaming (Ansa Foto) – notizie.com

Gli sfottò si trasformano in offese sempre più pesanti, che spesso sfociano in vera e propria violenza fisica e verbale. E proprio i social acuiscono il problema, perché da dietro lo schermo tutto diventa più facile. Questo contribuisce a creare malessere nelle vittime, bambini e ragazzi.

L’obiettivo della legge che istituisce la Giornata nazionale contro il body shaming è “accendere un riflettore su una problematica” importante dei nostri giorni per “sensibilizzare i soggetti interessati ad attenzionare – dice Eliana Longi – e approfondire questo tema importante per le condizioni storiche e sociali che stiamo vivendo. Questi fenomeni sono più pericolosi rispetto al passato”. 

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