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Cronaca

Garlasco, è la settimana decisiva: cosa accadrà il 4 luglio. Il mistero delle impronte latenti e la vacanza di Marco Poggi

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Francesco Ferrigno

Un’attività di natura irripetibile soggetta a modificazione non evitabile a causa del tempo trascorso. Sulla nuova inchiesta per il delitto di Garlasco si avvicina il momento decisivo.

Venerdì 4 luglio torneranno ad incontrarsi pm, avvocati, consulenti e periti per la nuova udienza dell’incidente probatorio. E la Procura della Repubblica di Pavia ha chiesto di accelerare. Vanno svolte operazioni irripetibili per giungere alla verità su chi ha ucciso Chiara Poggi il 13 agosto 2007 in via Pascoli a Garlasco.

Garlasco, è la settimana decisiva: cosa accadrà il 4 luglio. Il mistero delle impronte latenti e la vacanza di Marco Poggi (ANSA FOTO) – Notizie.com

Fino a questo momento, stando alle indiscrezioni fatte trapelare dai legali, sui reperti sequestrati nella cucina della villetta dei Poggi sono state rinvenute solo tracce riconducibili alla vittima e ad Alberto Stasi, fidanzato di Chiara, condannato a sedici anni di carcere per l’omicidio. La “lettura” dei reperti svolta sinora dice che in quella cucina non c’è nulla di riconducibile ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. Sempio è l’unico indagato per concorso in omicidio in questa nuova inchiesta.

Le intenzioni dei pm non sono del tutto chiare, così come non è dato sapere se l’accusa abbia o meno tra le mani elementi che non ha rivelato. Ciò che sappiamo è che i pm Giuliana Rizza, Valentina De Stefano e Stefano Civardi hanno firmato una memoria con la quale chiedono alla gip Daniela Garlaschelli l’estensione dell’incidente probatorio. Nel mirino ci sono quattro reperti in particolare: l’etichetta in carta arancione dell’Estathe, il sacchetto della spazzatura, quello dei biscotti e quello dei cereali.

Delitto di Garlasco, necessaria l’esaltazione delle impronte latenti

La necessità, per l’accusa, è che su questi oggetti venga effettuata l’esaltazione delle impronte digitali latentisecondo idonee modalità dattiloscopiche che saranno concordate tra i periti e i consulenti tecnici nominati”. A differenza dell’attività di comparazione si tratta di un’operazione “di natura irripetibile soggetta a modificazione non evitabile a causa del tempo trascorso”. Insomma, una volta esaltate, qualora ci fossero, quelle tracce finiranno distrutte. Ma quali impronte si aspetta di trovare la Procura? E di che esame si tratta?

Un’impronta digitale latente è invisibile ad occhio nudo. È composta anch’essa da secrezioni e sudore, come le normali impronte. Ma è possibile che non siano visibili poiché il materiale rilasciato su una superficie è minimo. Oppure perché una particolare superficie non le rende evidenti. Potrebbe essere il caso di etichetta e sacchetti? Le impronte latenti sono comunque rilevabili tramite un processo denominato di esaltazione sviluppato dalla scienza forense e dalla dattiloscopia.

Delitto di Garlasco, necessaria l’esaltazione delle impronte latenti (ANSA FOTO) – Notizie.com

L’esaltazione avviene facendo reagire le componenti dell’impronta latente con polveri evidenziartici, metodi ottici (luce forense, raggi Uv, laser) o chimici, come il cianoacrilato o la ninidrina. A suo tempo, proprio la ninidrina fu utilizzata dai carabinieri del Ris per rilevare l’ormai nota impronta 33 di Sempio nel sottoscala dove fu trovato il corpo senza vita di Chiara Poggi. Qualora la gip Garlaschelli desse il via libera all’estensione, i prossimi passi dell’incidente probatorio potrebbero essere decisivi. E bisognerà prestare molta attenzione poiché gli “accertamenti dattiloscopici” andranno effettuati “con modalità idonee a non inficiare gli accertamenti genetici”.

Fino a questo momento solo i profili di Chiara e Alberto sono stati individuati dai ventuno campionamenti effettuati. Da undici di essi è impossibile ricavare un profilo genetico leggibile. Altri cinque profili si prestano ad approfondimenti e possono essere interpretati anche se, in base agli esami finora svolti, porterebbero a Chiara. Della vittima è stato individuato il dna sui due barattoli di Fruttolo, su un piattino di plastica e sul sacchetto della spazzatura, mentre sulla cannuccia è stato isolato il profilo di Alberto.

Garlasco, il caso della vacanza in Trentino di Marco Poggi

Si tratta degli esiti degli accertamenti effettuati sui dati grezzi. La comparazione ufficiale delle tracce genetiche con i tamponi repertati e conservati a temperatura bassissime verrò fatta il 4 luglio. “I primi risultati emersi dalle analisi confermano quanto già ribadito più volte dal mio assistito Andrea Sempio e cioè che egli non è mai entrato in quella casa il 13 agosto 2007. Siamo fiduciosi e attendiamo che i periti e i consulenti di parte svolgano e completino il proprio lavoro”, ha spiegato l’avvocata Angela Taccia.

Sul fronte mediatico in queste ore tiene banco la polemica sulle rivelazioni di un settimanale, che ha raccolto la testimonianza di un albergatore di Falzes, in Trentino, la località dove i Poggi si trovavano in vacanza nell’agosto 2007 quando Chiara è stata uccisa.

Garlasco, il caso della vacanza in Trentino di Marco Poggi (QUARTO GRADO FOTO) – Notizie.com

L’uomo ha detto di non ricordare che Marco, il fratello della vittima, fosse con i genitori in quei giorni. E di non essere mai stato contattato dalle autorità inquirenti o investigative nell’ambito delle vecchie inchieste.

I legali della famiglia hanno definito infondate le ricostruzioni. “Non c’è limite alla fantasia. Né alla volontà di vendere falsi scoop sulla pelle delle persone coinvolte”, hanno commentato gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna. Successivamente sono stati mostrati scatti che ritraggono Marco Poggi insieme ai genitori in Trentino durante la vacanza. “C’è tanta amarezza. – hanno dichiarato Rita e Giuseppe Poggi – Mettono in dubbio anche noi genitori: cosa diciamo, cosa nascondiamo, cosa non vogliamo dire, che abbiamo dei segreti. Mettiamo a tacere un po’ tutti”.

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