Caldo torrido e salute: come affrontare l’estate senza esporre i bambini e i neonati a rischi per la salute. I consigli della dottoressa.
Sono gli anziani e i bambini i sorvegliati speciali di ogni estate. Il caldo torrido quest’anno è arrivato prima del previsto con picchi che superano i trenta gradi in alcune città italiane. E per questa ragione il Ministero della Salute ha avviato una serie di iniziative per prevenire i rischi per la salute.
I neonati e i bambini sono tra le categorie più a rischio sia per una “minore capacità di termoregolazione”, come si legge sul sito salute.gov, sia per “l’incapacità di esprimere eventuali disagi collegati alle condizioni ambientali”.
Il Ministero della Salute consiglia di tenere i più piccoli all’ombra e rinfrescarli con dell’acqua, lasciando ampie parti del corpo scoperti. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Elena Scarpato, specialista in Pediatria dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, e componente della Società Italiana di Pediatria (SIP).
“Le fasce d’età più a rischio in caso di esposizione alle temperature più alte sono ovviamente i neonati“, ha spiegato ai nostri microfoni. “E in generale i bambini nei primi mesi di vita, perché hanno un sistema di termoregolazione diverso che li porta ad avere una minore capacità di dissipare il calore”.
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Per loro quindi, “è importante evitare un’esposizione a temperature troppo elevate e soprattutto non tenerli troppo coperti o in luoghi troppo caldi”. I più piccoli infatti, “non hanno la possibilità di manifestare eventualmente il malessere, la sensazione di sete”.
“Nel caso dei bambini nei primi mesi di vita, in generale non dovrebbero stare all’esterno nelle ore più calde. È bene portarli al mare solo nelle prime ore del mattino, quindi entro le 10 massimo. Ma in realtà – continua Scarpato – quelle che prima erano considerate le fasce orarie canoniche, tra le 10 e le 16, ora iniziano ad avere un valore relativo, perché il clima è cambiato. Spesso alle 16 fa ancora molto caldo. Quindi queste non sono indicazioni perentorie. Ci si deve sempre rendere conto dell’effettiva temperatura esterna”.
Per quanto riguarda i bambini un po’ più grandi, “le indicazioni sono più o meno le stesse. Mantenerli idratati, non esporli al sole diretto, non lasciarli all’aperto troppo a lungo e assicurarsi che periodicamente restino all’ombra”.
“Le regole per i bambini fragili sono le stesse, ovviamente con un’attenzione maggiore. Tenerli idratati e al fresco, non vestirli troppo. Ovviamente, se un piccolo di quatto anni ha anche una patologia cronica, è meglio non portarli per molte ore in spiaggia”.
“Evitare cibi troppo grassi e molto elaborati, perché rendono più difficoltosa la digestione. E un organismo già esposto al caldo e un po’ affaticato può risentirne di più. Preferire frutta e verdura perché sono cibi molto ricchi di acqua e aiutano il mantenimento dell’idratazione. Evitare bevande piene di zuccheri e i dolci“.