Villa Pamphili, Kaufmann dinanzi ai giudici greci, il trolley nel Tevere, l’appartamento a Campo de’ Fiori e le parole di Giuli sulla tax credit

Villa Pamphili, la decisione sull’estradizione nei prossimi giorni. Cosa sappiamo delle ricerche del trolley nel Tevere e dell’appartamento in cui Kaufmann ha vissuto con Anastasia e Andromeda.

La decisione dei giudici della Corte di Appello ellenica sulla richiesta di estradizione in Italia di Francis Kaufmann è attesa nei prossimi giorni. Il quarantaseienne californiano è indagato per il duplice omicidio della moglie Anastasia e della figlia di quasi un anno Andromeda, i cui cadaveri sono stati ritrovati a Villa Pamphili a Roma.

Francis Kaufmann ferito
Villa Pamphili, Kaufmann dinanzi ai giudici greci, il trolley nel Tevere, l’appartamento a Campo de’ Fiori e le parole di Giuli sulla tax credit (Foto di Chi l’ha Visto?) – notizie.com

Kaufmann si è già avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi ai pubblici ministeri italiani e in videocollegamento dal carcere di Skiathos, in Grecia, ha dichiarato soltanto di essere innocente, di voler parlare con il suo avvocato e con il consolato americano.

Intanto proseguono le indagini per fare piena luce sulla morte della madre e della sua bambina, morte a distanza di pochi giorni l’una dall’altra.

I sommozzatori cercano il trolley nel Tevere: cosa può contenere

I sommozzatori sono scesi nelle acque del fiume Tevere alla ricerca del trolley rosa che nei video venuti fuori dopo i delitti, veniva trascinato per le strade della Capitale da Kaufmann.

Questa valigia potrebbe contenere gli effetti personali delle vittime. Le ricerche si sono concentrate in particolare nell’area intorno a Ponte Garibaldi e alle banchine. Proprio lì Kaufmann era stato visto l’ultima volta il 10 giugno, prima di prendere il volo per la Grecia. Da quel momento in poi gli occhi elettronici lo hanno ripreso senza trolley.

Il monolocale in affitto e il racconto del proprietario

Gli investigatori hanno anche trovato un monolocale dove la famiglia avrebbe vissuto in affitto per circa un mese durante il soggiorno a Roma. È situato a Campo de’ Fiori e il proprietario avrebbe riferito di aver ricevuto soltanto un acconto. Dopodiché i tre sarebbero andati via senza pagare l’intero soggiorno.

Intanto, come detto, Kaufmann è in attesa della decisione dei giudici greci della Corte d’Appello, che dovranno esaminare la richiesta di estradizione.

Sullo sfondo il passaporto americano di Francis Kaufmann a nome di Rexal Ford e in primo piano il 46enne accusato della morte della moglie Anastasia e della figlia Andromeda
Il monolocale in affitto e il racconto del proprietario (Foto Web) – notizie.com

Come ormai si sa, nel giallo di Villa Pamphili è rientrata anche la politica, dal momento che il quarantaseienne americano ha ottenuto una tax credit di oltre 800mila euro per un film che avrebbe dovuto produrre. E che non è mai stato girato. La vicenda ha posto l’accento sui controlli, probabilmente blandi, che sono stati fatti sui richiedenti del finanziamento.

Tax credit ai “film fantasma”, Giuli in Senato: “Basta sprechi e truffe”. Da oggi più controlli

E a proposito di questo, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha annunciato maggiori controlli per il futuro. “Basta sprechi e truffe: i soldi dei contribuenti andranno solo a chi fa davvero cinema”, ha detto rispondendo a un question time al Senato.

Riteniamo necessario che le risorse disponibili siano erogate in modo trasparente, con verifiche sempre efficienti e capaci, anche premiando un comportamento sempre più virtuoso degli operanti del settore”. E i controlli sono già partiti dal Ministero su circa 200 opere, per le quali sono stati richiesti i documenti contabili e fiscali. “In presenza di ulteriori dubbi si è proceduto alla consegna di circa la metà dei fascicoli alla Guardia di Finanza”. 

Indagine della polizia e la polemica del sindacato

Polemiche non sono mancate neppure da parte della polizia, dopo le parole del questore Roberto Massucci nell’ultima puntata di Chi l’ha Visto?Questa vicenda ha i connotati di un disastro sistemico, in cui l’epilogo drammatico arriva alla fine di una serie di mancati interventi rispetto a questa persona, che partono dal suo Paese, dalla sua famiglia, dal suo contesto sociale”. Ricordiamo che è in corso un’indagine interna della polizia per chiarire tutto quello che è successo durante i controlli nei giorni precedenti alla morte di Anastasia e Andromeda.

Le parole di Massucci non sono piaciute al sindacato di polizia Coisp: “Non si può invocare il sistema solo quando serve a scaricare la colpa sugli agenti”, ha dichiarato il segretario Domenico Pianese, annunciando di aver chiesto un chiarimento al questore.

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