“Cosa fai, sei pazzo”. Sono state queste le ultime parole di Davide Gorla, 64 anni, commerciante di Busto Arsizio, prima di venire ucciso nel suo negozio.
L’assassino, che ha ucciso Gorla a coltellate, ha poi fatto perdere le proprie tracce. Nella notte, però, la polizia di stato ha fermato un sospettato con l’accusa di omicidio. I due, stando alle prime indiscrezioni, si conoscevano.
L’allarme è scattato intorno alle 18 di ieri in via Milano, a Busto Arsizio, in provincia di Varese. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 ma per la vittima non c’era già più nulla da fare. Sulla morte di Gorla, negoziante di oggetti da scrittura di lusso, sono immediatamente scattate le indagini da parte degli agenti della polizia di stato di Busto Arsizio e della squadra mobile di Varese.
I poliziotti sono stati coordinati dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, diretta dal procuratore Carlo Nocerino. Gli agenti hanno subito acquisito le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza della zona. All’aggressione, o quanto meno agli attimi finali, hanno assistito alcuni testimoni che stavano allestendo una mostra al piano superiore della stessa struttura dove ha sede il negozio della vittima.
Mistero sulla morte di Davide Gorla, ucciso nel suo negozio
Richiamati dalle grida le persone che stavano allestendo la mostra sono uscite e hanno visto l’aggressore mentre scappava con il coltello in mano. Quasi subito è stata esclusa la rapina finita male in favore di una questione personale degenerata in un litigio e poi nell’assassinio. L’aggressione non avrebbe avuto le modalità di una rapina, ma non è escluso che l’omicida fosse comunque a caccia di denaro.
Il killer ha agito nel centro storico della città. Una telecamera del sistema di videosorveglianza ha ripreso la fuga dell’omicida, rivelandone le fattezze. La caccia all’uomo si è quindi conclusa nella notte. L’uomo, descritto come brizzolato e di mezza età, è stato anche ripreso dalle telecamere del sistema di videosorveglianza. Le telecamere lo hanno immortalato mentre, dopo l’accoltellamento, in via Rosmini, a cento metri dal luogo dell’omicidio, si cambiava la maglietta probabilmente sporca di sangue.
Resta il giallo del movente. Gli inquirenti hanno rintracciato il sospettato trovandolo perfettamente pulito e con vestiti immacolati. Nei confronti dell’uomo è scattato un fermo per indiziato di reato, ma gli accertamenti sono ancora in corso. Anche perché l’indagato, di cui non è ancora nota l’identità, avrebbe negato ogni accusa. È necessario fare chiarezza anche sull’arma del delitto, che il killer ha portato via dopo l’omicidio.
Il presunto killer di Davide Gorla è un 50enne originario di Castellanza, non lontano da Varese. Secondo gli ultimi accertamenti vittima e carnefice si conoscevano. Il negoziante aveva affittato un’abitazione al 50enne nella stessa palazzina dove anche lui era residente. Gorla a Busto Arsizio era molto conosciuto. “È tutto così assurdo, pover’uomo”, hanno commentato i cittadini. E poi: ”È tutta la settimana che segnalo la presenza di una persona evidentemente instabile in via Mameli, che minaccia i passanti. Dobbiamo sempre aspettare la tragedia per agire?”.