“La tregua sta andando bene, Israele ha fatto retromarcia e sono molto orgoglioso di loro“. Parola del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il tycoon è impegnato in queste ore a L’Aia, nei Paesi Bassi, per il vertice Nato al fianco del segretario generale dell’Alleanza Atlantica Mark Rutte.
Com’era prevedibile al centro delle discussioni non solo la “quota” che ogni Stato membro della Nato dovrà destinare alla difesa e alla sicurezza, ma anche la guerra dei dodici giorni tra Iran e Israele, il cui cessate il fuoco, dopo ore ad altissima tensione, è cominciato ieri.
Il conflitto era cominciato con l’attacco di Tel Aviv ai siti nucleari iraniani, visti come una minaccia alla propria esistenza. Anche gli Usa hanno partecipato ai raid, colpendo con i bombardieri strutture strategiche sotterranee. Il pericolo, secondo Israele e Stati Uniti, era che l’Iran stesse per dotarsi di ordigni atomici oltre che sfruttare gli impianti a scopo energetico.
Guerra dei dodici giorni, mistero sui danni provocati ai siti nucleari iraniani
“L’ultima cosa che vogliono fare ora gli iraniani è arricchire l’uranio, non costruiranno la bomba per molto tempo. – ha detto Trump – C‘è stata distruzione totale”. La puntualizzazione del tycoon non è stata casuale. Secondo un rapporto classificato dell’intelligence Usa (nello specifico, la Defense intelligence agency (Dia) e il Comando centrale (Centcom), diffuso da alcuni media tra cui il New York Times, i bombardamenti ordinati da Trump avrebbero tutt’altro che azzerato il programma atomico di Teheran.
Le bombe sganciate dai velivoli B2, insomma non avrebbero provocato danni significativi, ma avrebbero ritardato lo sviluppo nucleare dell’Iran solo di alcuni mesi. Stando a quanto si legge, insomma, le scorte di uranio arricchito non sarebbero state colpite e la maggior parte delle centrifughe sarebbe rimasta operativa. Trump si è quindi affrettato a smentire, supportato anche dal segretario di Stato Marco Rubio: “Sono stati arrecati danni significativi. L’Iran è molto più lontano da un’arma nucleare”.
Dello stesso avviso il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha affermato che il sito sotterraneo di arricchimento stato distrutto: “Abbiamo mandato a rotoli il programma nucleare iraniano. Se qualcuno tentasse di ripristinarlo, agiremo con la stessa determinazione, con la stessa forza, per stroncare ogni tentativo del genere“.
In realtà anche l’Esercito israeliano (Idf) ha affermato che è troppo presto per valutare i danni. “Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi dell’operazione come da noi definiti, anche meglio di quanto pensassimo. – ha detto il generale di brigata Effie Defrin – Ma è ancora troppo presto per dirlo con certezza. Stiamo valutando i risultati degli attacchi sulle diverse sezioni del programma nucleare. La valutazione è che abbiamo danneggiato in modo significativo il programma nucleare e posso dire che lo abbiamo fatto regredire di anni”.
Abbas Araghchi: “I nostri scienziati hanno fatto enormi sacrifici”
Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha fatto sapere che li attacchi non porteranno Teheran ad abbandonare la sua tecnologia nucleare, pur tornando ai negoziati con gli Usa. Secondo il governo iraniano, infatti, sarebbero stati fatti enormi sforzi per realizzare tale tecnologia e “i nostri scienziati hanno fatto enormi sacrifici, perdendo anche la vita per questo obiettivo”. Diversi fisici ed ingegneri sono infatti stati uccisi nel corso della guerra dei dodici giorni.
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Togliere la vita agli scienziati è una pratica che Israele stava già effettuando sul territorio iraniano prima che il conflitto deflagrasse. Mohsen Fakhrizadeh, uno degli scienziati e responsabili del programma nucleare, era stato assassinato il 27 novembre 2020. Per quell’uccisione oggi l’Iran ha condannato a morte tre persone per la loro collaborazione con il servizio di intelligence israeliano, il Mossad.
Sempre oggi il Parlamento di Teheran ha approvato una legge che sospende di fatto la cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. L’Aiea stava invece spingendo per un attento monitoraggio dei siti. Il presidente dell’assise Mohammad Bagher Ghalibaf ha dichiarato che in questo modo “il programma nucleare pacifico dell’Iran si svilupperà a un ritmo più rapido“.
Sul fronte israeliano, Netanyahu ha parlato di una vittoria storica e del successo dell’operazione denominata Rising lion contro l’Iran. “Israele non ha mai avuto un amico come il presidente Trump alla Casa Bianca, e lo ringrazio profondamente per il nostro lavoro congiunto“, ha affermato Netanyahu, poche ore dopo che un Trump furioso aveva attaccato Israele per aver violato il cessate il fuoco con l’Iran.
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Tornando al vertice Nato, Trump ha anche detto di aver ricevuto dal presidente russo Vladimir Putin la disponibilità a mediare nella guerra tra Iran e Israele. “Gli ho detto: non ho bisogno di aiuto sull’Iran, ho bisogno di aiuto in Russia“, ha riferito Trump. Nelle prossime ore a L’Aia è previsto un bilaterale tra il tycoon ed il presidente ucraino Volodomyr Zelensky. Più volte, infatti, sin dalla campagna elettorale per le presidenziali, Trump ha detto di voler fermare il conflitto tra Russia e Ucraina. Fino a questo momento, con scarso successo.