Centri estivi, prezzi alle stelle. Il Pd chiama la ministra Locatelli alla Camera: “Dal governo solo tagli e promesse”.
Prezzi proibitivi e risorse che non bastano: con la chiusura delle scuole, i genitori che lavorano sono alle prese con l’iscrizione dei figli nei centri estivi.
Un report di pochi giorni fa di Facile.it-Consumerismo No Profit parla chiaro: il caro-prezzi riguarda proprio tutti i settori, dalle bollette alle assicurazioni di viaggio, passando per i trasporti e le vacanze (che molti preferiscono pagare a rate), fino ovviamente al carburante. Aumentano i prezzi dei pedaggi autostradali, la Rc auto e moto e i centri estivi per bambini.
Quanto costa un centro estivo per bambini
Secondo l’indagine, in una struttura privata si arriva a spendere circa 700 euro al mese per ciascun figlio e in una pubblica la cifra scende a 400. Il prezzo a tempo pieno nei privati rilevato nel 2025 è di 190 euro a settimana al Nord Italia, 160 al Centro e 135 al Sud.
Nel pubblico invece, è di 80 euro per metà giornata e 100 per il tempo pieno. I costi cambiano a seconda della fascia di reddito Isee.
Il tema è arrivato in Parlamento e ne ha risposto la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, chiamata in Aula con Question time sulle iniziative urgenti, anche di carattere finanziario, volte a garantire la partecipazione di bambini e ragazzi con disabilità.
Dal 2023 ad oggi, il governo ha stanziato 60 milioni di euro in continuità, rispetto ai 58 del precedente. Il tema dei centri estivi per ragazzi riguarda anche il Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. “Mi auguro che i centri estivi siano sempre di più accessibili a tutti e soprattutto senza differenze di quote, perché non è assolutamente giusto che chi ha una disabilità debba pagare di più”. ha detto Locatelli in Aula.
Come funziona lo stanziamento delle risorse
Le risorse stanziate dal governo vengono poi distribuite tra i Comuni che ne fanno richiesta, seguendo un criterio di proporzionalità basato sul numero dei ragazzi residenti che hanno età compresa tra 0 e 17 anni. Dopodiché, spetta alle amministrazioni locali definire i criteri per erogare gli incentivi.
La ministra Locatelli ha annunciato anche un bando per la fine dell’anno che “fornisce risposte al lavoro, al tempo ricreativo e al tempo di vita. Abbiamo deciso proprio in questi giorni di destinare una riserva di questo fondo ai bambini e agli adolescenti, proprio per incrementare la possibilità di avere attività ricreative non solo nel periodo estivo, ma tutto l’anno”.
Opposizioni all’attacco: “Scuole finite da settimane, dal governo solo promesse”
Le parole in Aula hanno fatto balzare dalla sedie le opposizioni, che accusano il governo di ritardi: “La ministra ha affermato che sta iniziando il periodo in cui le famiglie faranno domanda per i centri estivi, ignorando completamente un fatto semplice: le scuole sono già finite da settimane e le famiglie sono già nel piano dell’organizzazione delle attività estive per i propri figli”. A parlare in una nota è Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale per l’Infanzia.
“Un’altra estate in cui le famiglie vengono lasciate sole ad affrontare costi insostenibili, senza alcun supporto concreto e senza risposte chiare. Mentre le attività sono già iniziate, il governo è ancora fermo con gli annunci: i fondi per i centri estivi vengono promessi, come sempre troppo tardi. Di concreto restano solo i tagli”, che trasformeranno, secondo Di Biase, “i centri estivi in luoghi di esclusione e non di inclusione: spazi accessibili solo a chi può permetterseli, mentre tanti altri restano esclusi per motivi economici”.
I 60 milioni stanziati “sono troppo pochi per 800mila bambini che fanno richiesta di partecipazione”, continua la deputata, chiedendo un “confronto immediato” per aiutare le famiglie a sostenere i costi dei centri estivi, ma anche dei baby sitting.