“Cessate il fuoco completo e totale”, ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo aver confermato la tregua con l’Iran, Israele ha però segnalato nuovi lanci di missili da Teheran.
Il tycoon ha detto che entrambi i Paesi avrebbero incaricato gli Usa di mediare per la tregua e per la pace. Si sarebbe così conclusa quella che è già stata ribattezzata la guerra dei dodici giorni tra Iran e Israele.
“Israele e Iran sono venuti da me e hanno detto: ‘pace!’ – ha scritto Trump sul suo social media Truth – Sapevo che il momento era arrivato. Il mondo, e il Medio Oriente, sono i veri vincitori! Entrambe le nazioni vedranno amore, pace e prosperità nel loro futuro. Hanno così tanto da guadagnarci, eppure così tanto da perdere se si allontanano dalla via della rettitudine e della verità. Il futuro per Israele e Iran è illimitato, e pieno di grandi promesse. Dio vi benedica entrambi!“.
Non sono ancora ben chiari i termini della tregua. Ma le sirene degli allarmi antimissilistici hanno continuato a risuonare sia a Teheran sia a Tel Aviv. Bisogna ricordare che nella serata di ieri l’Iran ha lanciato un raid contro le basi Usa in Qatar, Siria e Iraq, in risposta alle bombe sganciate da Washington sui suoi siti nucleari.
Da Israele via libera alla tregua: “Abbiamo il pieno controllo aereo”
Tel Aviv ha dichiarato di aver accettato la proposta del presidente Trump per il cessate il fuoco bilaterale. “Israele risponderà con la forza a qualsiasi violazione del cessate il fuoco“, ha però avvertito il premier Benjamin Netanyahu. Lo stop alle armi “è ora in vigore, per favore non violatelo“, ha ribadito il tycoon. La tregua è iniziata ufficialmente alle 7 e 30 di questa mattina, ora di Teheran. Le ore che hanno preceduto l’entrata in vigore del cessate il fuoco sono state comunque ore di attacchi. Sarebbero almeno quattro le vittime a Beer Sheva, nel sud di Israele, per un attacco di missili iraniani. Ci sarebbero anche otto feriti.
“Alla luce del raggiungimento degli obiettivi dell’operazione, e in pieno coordinamento con il presidente Trump, Israele ha accettato la proposta del presidente per un cessate il fuoco bilaterale. – ha comunque confermato l’ufficio del primo ministro israeliano – Le forze armate hanno ottenuto il pieno controllo aereo sui cieli di Teheran, hanno inflitto gravi danni alla leadership militare e distrutto decine di obiettivi centrali del governo iraniano. Grazie al presidente Trump per il sostegno alla difesa e per la partecipazione all’eliminazione della minaccia nucleare iraniana“.
Anche l’Iran, attraverso il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale ha confermato il cessate il fuoco. Teheran ha parlato di “una sconfitta per lo Stato ebraico” e descritto la risposta militare, dopo i primi raid di Israele sui siti nucleari, come “umiliante ed esemplare alla crudeltà del nemico“. In una nota diffusa dall’emittente Al Jazeera, l’Iran ha comunicato di aver “costretto il nemico a pentirsi e ad accettare la sconfitta“.
Poco dopo gli annunci, però, Tel Aviv ha detto di aver registrato i lanci di due missili da parte di Teheran. Il capo di stato maggiore delle Idf, il tenente generale Eyal Zamir ha affermato che “alla luce della grave violazione del cessate il fuoco da parte del regime iraniano, colpiremo con forza“. Circostanza smentita dall’Iran: “La notizia del lancio di missili verso i territori occupati dopo il cessate il fuoco è falsa“.
Conflitto Iran-Israele, la Russia: “Accogliamo con favore il cessate il fuoco”
Nonostante il cessate il fuoco in vigore, insomma, sono ancora ore ad alta tensione per il Medio Oriente. La Russia, che inizialmente si era proposta come mediatore nel conflitto, lo ha accolto con favore. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto: “Se fosse davvero possibile raggiungere un cessate il fuoco, allora non possiamo che accoglierlo con favore. È ciò che la Federazione Russa chiede fin dall’inizio di questo conflitto. Pertanto, può e deve essere accolto con favore. Ci auguriamo che questo sia un cessate il fuoco sostenibile“.
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La denominazione che Trump ha dato al conflitto, guerra dei dodici giorni, ricorda la guerra in Medio Oriente del 1967, nota come la guerra dei sei giorni di Israele contro un gruppo di paesi arabi tra cui Egitto, Giordania e Siria. Il riferimento di Trump ha un peso emotivo per il mondo arabo, e in particolare per i palestinesi. Nella guerra del 1967, Israele conquistò la Cisgiordania e Gerusalemme est, la Striscia di Gaza e la penisola del Sinai dall’Egitto e le alture del Golan dalla Siria. Israele restituì il Sinai all’Egitto, ma detiene ancora gli altri territori.
Dalla Casa bianca sono giunte indiscrezioni secondo le quali Trump avrebbe dialogato direttamente con il premier israeliano Benjamin Netanyahu per il cessate il fuoco. Dubbi sul ruolo avuto l’ayatollah Ali Khamenei, la guida suprema iraniana, nei colloqui, ma anche il Qatar avrebbe avuto un ruolo da mediatore.
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Bisogna ricordare che il conflitto era cominciato dodici giorni fa, appunto, in quanto Israele aveva giudicato il programma nucleare iraniano come pericoloso per la propria sicurezza nazionale. Dopo circa una settimana di lanci di missili da ambo le parti, gli Stati Uniti hanno sganciato su tre siti nucleari bombe di profondità in un attacco a sorpresa. Oggi Mohammad Eslami, capo dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran ha dichiarato di stare “valutando la possibilità di riparazione e rilanciare le parti danneggiate dell’industria nucleare“.
Sul caso è intervenuto anche il capo dell’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite (Aiea) Rafael Grossi. Quest’ultimo ha scritto al Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi per proporre un incontro e sollecitare la cooperazione.