Otto bambini deceduti in Italia in piscina in tre anni, l’Oms: “È una delle principali cause di morte nel mondo”. I consigli dell’Iss per evitare le tragedie

Tre bambini che hanno perso la vita negli ultimi giorni in tre distinti incidenti in diverse zone d’Italia hanno fatto scattare inchieste e allarmi da parte degli esperti.

L’ultima tragedia è avvenuta nelle scorse ore in un parco acquatico di Castrezzato, non lontano da Brescia. Il piccolo di quattro anni è deceduto all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Stando alle prime indiscrezioni il bimbo era con il padre che lo ha perso di vista ed è finito in acqua senza saper nuotare.

Rischio bambini piscina
Otto bambini deceduti in Italia in piscina in tre anni, l’Oms: “È una delle principali cause di morte nel mondo”. I consigli dell’Iss per evitare le tragedie (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini, – ha detto Andrea Piccioli, direttore generale dell’Istituto superiore di sanità – e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi che inevitabilmente sono connessi a questo”. L’Iss in queste ore ha diffuso un rapporto stilato dall’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione.

Stando ai dati forniti, in Italia più di metà degli annegamenti delle piscine riguarda i bambini fino a 12 ann. In generale delle circa 330 persone che muoiono in media ogni anno per questo motivo il 12% ha meno di 18 anni. Nel dettaglio nel nostro Paese muoiono ogni anno per annegamento in media circa 328 persone, di tutte le età. Nei 5 anni dal 2017 al 2021 (dati Istat), sono morte per annegamento 1642 persone. 41 decessi ogni anno riguardano bambini o ragazzi adolescenti. I maschi che rappresentano un cospicuo 81% di tutte le mortalità per annegamento in età pediatrica.

Bimbi deceduti in piscina, altre due tragedie a giugno

Prima dell’episodio di Brescia, il 18 giugno un bimbo di dieci anni di origini cinesi aveva accusato un grave malore mentre si trovava in piscina a Torre de’ Picenardi, in provincia di Cremona. Il piccolo è morto dopo due giorni. Il piccolo si è tuffato e ha perso conoscenza. Per lui non c’è stato nulla da fare nonostante si è intervenuti subito con il massaggio cardiaco con l’ausilio di un defibrillatore.

Lo scorso 15 giugno poi al Lido delle Nazioni, a Comacchio in provincia di Ferrara. un bambino di sei anni di origine tedesca, in vacanza con la famiglia, è morto dopo un tuffo in piscina e l’elitrasporto con codice di massima urgenza in ospedale. Sotto accusa in questo caso sono finiti i mezzi di soccorso. Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione regionale per fare chiarezza sulle procedure d’emergenza.

Carabinieri, rischio bambini piscina
Bimbi deceduti in piscina, altre due tragedie a giugno (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

È il momento di agire – ha dichiarato Ferruccio Alessandria, presidente di Assopiscine – Chiediamo da anni una legge nazionale che imponga standard minimi di sicurezza per le piscine, come avviene in altri Paesi europei. Non possiamo più affidarci al caso o alla sola responsabilità individuale: serve un quadro normativo che metta al centro la prevenzione, la sorveglianza e l’educazione. La sicurezza in piscina non è un optional, è un dovere collettivo”.

Tra il 2023 ed il 2024 altri cinque incidenti hanno scosso il Paese. Ad agosto nello scorso anno un piccolo di sette anni è annegato in una piscina di un agriturismo a Vico Equense, in costiera sorrentina, mentre si trovava in vacanza con la famiglia. Due mesi prima una bimba di undici anni è deceduta in una piscina di un parco acquatico a Inzago, non lontano da Milano, durante una gita con l’oratorio estivo. Tragedie simili sono avvenute l’anno prima a Modena, Vicenza e Lecce.

Bambini e rischio annegamento in piscina: i consigli di Oms e Iss

A dicembre 2024 anche l’Organizzazione mondiale alla sanità si è occupata del tema degli annegamenti. Secondo l’Oms ogni anno nel mondo si registrano circa 300mila decessi. I bambini di età inferiore ai 5 anni rappresentano quasi un quarto di tutte le morti. L’annegamento è la quarta causa di morte per i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni e la terza causa di morte per i bambini di età compresa tra 5 e 14 anni. Si tratta di cifre altissime che gli esperti collegano alla scarsa capacità di valutare i rischi e delle tecniche di nuoto da parte dei bambini. Il pericolo aumenta quando i piccoli interagiscono con l’acqua senza la supervisione attiva di un adulto.

Cosa fare e da dove partire in termini di prevenzione? Tra le misure suggerite dall’Oms ci sono la copertura dei pozzi, l’utilizzo di barriere di sicurezza e recinti per bambini, di recinti per le piscine. E poi l’insegnamento ai bambini in età scolare le basi del nuoto, la sicurezza in acqua e le tecniche di salvataggio.

Anche l’Istituto superiore di sanità ha diffuso i propri consigli che comprendono:

  • Immergersi in acque sorvegliate dove è presente personale qualificato
  • Evitare di immergersi in caso di mare mosso
  • Osservare attentamente la segnaletica e seguire le indicazioni dei sorveglianti
  • Sorvegliare sempre in maniera continuata i bambini in acqua o in prossimità di un qualsiasi specchio d’acqua
  • Educare i bambini all’acquaticità fin da piccoli
  • Evitare di tuffarsi in acqua repentinamente dopo aver mangiato o dopo un’esposizione prolungata al sole
  • Evitare tuffi da scogliere o in zone non protette
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