È Anastasia Trofimova la donna trovata senza vita nel parco di Villa Pamphili, a Roma, il 7 giugno scorso. All’identificazione si è giunti grazie ad una collaborazione tra Procura capitolina, Fbi e autorità maltesi.
La donna è nata a Omsk, una città della Russia situata nella parte sud-occidentale della Siberia e capoluogo della regione omonima, il 21 settembre 1996. Aveva quindi 28 anni ed è arrivata a Malta a settembre 2023. Qui aveva conosciuto l’uomo che si era presentato come Rexal Ford.
Passi in avanti nell’inchiesta anche sull’identificazione della bambina, trovata anch’ella morta a Villa Pamphili a duecento metri dal corpo della mamma. La pratica di registrazione della bambina con il nominativo di Andromeda Ford era stata avviata nell’Ambasciata Usa a Malta. La piccola era nata proprio a Malta il 14 giugno 2024. È stata quindi uccisa strangolata pochi giorni prima di compiere esattamente un anno.
“La comparazione delle impronte della vittima con quelle riportate sul passaporto consentirà di acquisire definitiva certezza in merito alla identificazione”, ha fatto sapere la Procura in una nota. Per l’omicidio di Andromeda e per l’occultamento del cadavere di Anastasia è attualmente in carcere in Grecia Francis Kaufmann alias Rexal Ford, californiano di 46 anni. L’uomo, presumibilmente il padre della piccola, è stato rintracciato il 13 giugno sull’isola di Skiathos, dove si era rifugiato, pochi giorni dopo la scoperta dei corpi.
Giallo di Villa Pamphili, la presunta madre di Anastasia: “È mia figlia, era a Malta per studiare”
Nei suoi confronti pende un mandato di estradizione sul quale decideranno le autorità di Atene. La svolta sul mistero di Villa Pamphili è giunta poco dopo che la trasmissione Rai Chi l’ha visto? aveva diffuso la notizia che una spettatrice era riuscita a contattare una donna che dice di essere la madre della giovane trovata morta a Villa Pamphili. “Si chiama Anastasia ed era andata a studiare inglese a Malta, dove ha conosciuto Rexal Ford”, avrebbe detto la donna. La mamma l’avrebbe sentita l’ultima volta in videochiamata il 27 maggio.
In quell’occasione c’era anche l’uomo, che le assicurava di essere una brava persona e di voler mettere su famiglia. In una mail del 2 giugno, Anastasia diceva di avere dei problemi con il suo compagno ma che stavano cercando di risolverli. “Il nome della bambina è Andromeda, anche se successivamente è stata chiamata Lucia”, si legge sui social del programma.
Alla donna erano arrivate le foto di lui con la bimba in braccio. Le ha mostrate alla trasmissione fornendo anche un dettaglio della figlia. Il piede con il tatuaggio che corrisponde esattamente a quello mostrato dalla polizia nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento. All’inchiesta ha partecipato anche l’Interpol, che Notizie.com è riuscito a contattare nelle scorse ore. L’organizzazione intergovernativa, infatti, sul proprio portale ospita una sezione denominata Identify Me dedicata alle persone scomparse. “L’appello riguarda casi irrisolti di lunga data“, ci hanno fatto sapere.
Intanto emergono novità anche sulla permanenza dei tre in Italia. Presentandosi come Ford, ed acquisendo l’identità di un regista e produttore cinematografico, lo statunitense era alla ricerca di fondi per realizzare un film. Le ultime settimane prima della tragedia sarebbero state particolarmente turbolente.
Francis Kaufmann segnalato a Roma, inchiesta interna della polizia
Più volte Kaufmann è stato segnalato e fotografato ubriaco e sanguinante nel centro di Roma. E più volte la polizia sarebbe intervenuta. Proprio per questo il questore di Roma Roberto Massucci, d’intesa con il capo della polizia Vittorio Pisani, ha disposto un’inchiesta interna per accertare presunte omissioni. Stando alle ultime indiscrezioni sarebbero almeno quattro le segnalazioni arrivate al numero unico di emergenza 112 relative all’uomo prima del 7 giugno scorso, quando Anastasia ed Andromeda sono state trovate morte a Villa Pamphili.
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La polizia sarebbe intervenuta in tre occasioni. In una il cittadino americano aveva una ferita ancora sanguinante alla testa e la donna lo stava medicando. Nei prossimi giorni verranno acquisite le telefonate al 112, le conversazioni radio tra le autoradio, le volanti e la sala operativa intercorse durante gli interventi, e le schede degli interventi. “I controlli sono nell’ottica di una compiuta analisi dell’approccio operativo da parte degli agenti”, ha specificato Massucci.
“Ogni volta che ci sono dei dubbi è giusto approfondire. – ha commentato Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), in esclusiva per Notizie.com – La nostra dev’essere un’azione fatta in piena trasparenza. Questo è uno dei motivi per cui da anni, e adesso con il decreto sicurezza sta diventando realtà, chiediamo le bodycam, in modo che i nostri interventi siano sempre ripresi”.
Paoloni si è poi auspicato “che i colleghi sappiano ben spiegare le scelte a livello operativo fatte in quel momento. Non abbiamo piena contezza su quali siano state le segnalazioni, ma è certo che l’identificazione di tutti i presenti è sempre consigliata, anche se dai presenti è vista come un fastidio. Se comunque non si era in presenza di reati specifici, l’identificazione non è obbligatoria“.