“L’Iran è disperato, debole e solo”. Le ipotesi: dalla guerra ibrida di Israele all’attacco dei bombardieri Usa

“L’Iran è disperato. Gli eventi che stiamo registrando in questi giorni sono un atto, se non conclusivo, quantomeno intermedio del conflitto iniziato il 7 ottobre del 2023”.

A parlare, in esclusiva per Notizie.com, è Claudio Bertolotti, ricercatore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi). Sono ore ad altissima tensione per la geopolitica mondiale, a pochi giorni dall’attacco di Israele contro l’Iran.

Claudio Bertolotti di Ispi, sullo sfondo una manifestazione in Iran
“L’Iran è disperato, debole e solo”. Le ipotesi: dalla guerra ibrida di Israele all’attacco dei bombardieri Usa (ANSA FOTO) – Notizie.com

La questione ruota attorno allo sviluppo da parte di Teheran di tecnologie nucleari e della capacità di dotarsi dell’atomica. Dopo mesi di negoziati tra Stati Uniti ed Iran, Tel Aviv è passato ai fatti con l’operazione denominata Rising Lion, colpendo numerosi obiettivi. Il presidente Usa Donald Trump, che starebbe valutando di entrare nel conflitto per porvi rapidamente fine, ha detto che l’Iran dovrebbe arrendersi senza condizioni.

Il 7 ottobre 2023 Hamas, – ha continuato Bertolotti – indirizzato dall’Iran, ha portato avanti la sua operazione militare. L’obiettivo era bloccare gli accordi di Abramo che avrebbero consentito una normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita. L’Iran ci avrebbe rimesso in termini di egemonia a livello regionale”. Teheran ha, a sua volta, ripetutamente colpito il territorio israeliano con piogge di missili.

Iran-Israele, gli Usa potrebbero schierare i bombardieri

Nel mirino di Washington e Tel Aviv ci sono gli impianti sul suolo iraniano (che abbiamo analizzato qui nelle scorse ore). Alcune strutture sotterranee potrebbero essere distrutte solo se gli Usa decideranno di utilizzare i bombardieri B-2, in grado di trasportare la gigantesca bomba Mop (Massive ordnance penetrator), nota anche con il nome in codice GBU-57. Si tratta di un ordigno da 12,3 tonnellate. Attualmente quattro vicoli del genere si trovano presso la base di Diego Garcia, in territorio britannico nell’oceano Indiano. A circa 4mila chilometri dall’Iran.

La disperazione del regime iraniano – ha spiegato l’esperto Ispi – arriva dopo che Israele ha smantellato l’Asse della Resistenza (composta da milizie e gruppi politici alleati o sostenuti dall’Iran in Medio Oriente, ndr) colpendo tutti coloro che erano sostenuti dall’Iran che ora non rappresentano più una minaccia esistenziale. Quindi l’Iran è debole ed è solo. In questo momento non ha la capacità politica per gestire il conflitto. E manca di capacità militare per resistere all’offensiva israeliana”.

Esplosioni a Teheran, in Iran
Iran-Israele, gli Usa potrebbero schierare i bombardieri (ANSA FOTO) – Notizie.com

La guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha detto che Israele ha commesso un grave errore e che sarà punito per le sue azioni. In un messaggio alla nazione ha anche criticato l’ultimatum di Trump e ha affermato che un eventuale intervento militare degli Stati Uniti contro l’Iran potrebbe causare perdite irreparabili. Secondo indiscrezioni il regime avrebbe contattato Washington per negoziare. Intanto i caccia dell’aeronautica militare israeliana hanno distrutto anche il quartier generale della sicurezza interna del regime iraniano.

Ormai Israele – ha sottolineato Claudio Bertolotti – è in una posizione tale che può ridefinire completamente gli equilibri a livello regionale. Ridefinendo anche il ruolo e il peso del Iran. Quest’ultimo sarà costretto a optare per una soluzione che sarà estremamente svantaggiosa ma che sarà l’unica che consentirà al regime degli ayatollah di sopravvivere. Israele comunque ha capito che questo è il momento e farà il possibile affinché il regime collassi”.

Chi sono gli ayatollah e quando hanno assunto il potere in Iran

Bisogna ricordare che gli ayatollah, alte autorità religiose sciite, hanno assunto il potere politico in Iran a seguito della Rivoluzione islamica del 1979 rovesciando il regime monarchico dello Shah Mohammad Reza Pahlavi, che era sostenuto dagli Stati Uniti. Il 1 aprile di quell’anno fu proclamata la Repubblica Islamica dell’Iran, con Khomeini come guida suprema.

Il regime può collassare – ha affermato il rappresentante di Ispi – con una spinta esterna da cui potrebbe derivare anche spallata interna, in una sorta di circolo virtuoso. L’indebolimento dell’apparato militare e dei vertici politici e militari dei pasdaran (ovvero il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica o Guardiani della rivoluzione, l’organo militare iraniano, ndr) potrebbe indurre la popolazione a far venire meno quel sostegno già traballante che tiene in vita il regime. Regime che non è debole in assoluto, ma mostra evidenti segni di fragilità”.

La guida suprema dell'Iran l'ayatollah Khamenei
Chi sono gli ayatollah e quando hanno assunto il potere in Iran (ANSA FOTO) – Notizie.com

Una possibile soluzione al conflitto potrebbe essere la guerra ibrida. Da un lato i combattimenti sul campo di battaglia, aereo in questo caso; dall’altro il condizionamento dell’opinione pubblica. Ciò potrebbe spingere gli ayatollah ad un cambio di postura, ad una svolta moderata. Oppure continuare ad inasprire le politiche di contenimento e di repressione. Tutto ciò potrebbe avviare il processo di contro-rivoluzione atteso da quarant’anni.

Sembra l’inizio della fine, un po’ come avvenne per la Germania nazista. – ha concluso Bertolotti – Negli ultimi giorni della dittatura si procedette ad arresti e rastrellamenti contro qualsiasi forma di opposizione. Quello degli ayatollah è un regime totalitario che oggi ha un unico strumento a sua disposizione. Ovvero la repressione della manifestazione del dissenso. Quella repressione può essere proprio la scintilla che potrebbe far scattare la contro-rivoluzione“.

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