Rexal Ford è Francis Kaufmann, il mistero di Villa Pamphili è un giallo internazionale: “La donna uccisa era un hacker russo formidabile”

Non Rexal Ford ma Francis Kaufmann. Sarebbe questo, anche se ormai il condizionale è d’obbligo, il vero nome del presunto killer di Villa Pamphili.

Com’è noto, l’uomo è accusato dalle autorità italiane di aver ucciso una bimba di pochi mesi, che potrebbe essere la figlia, e per l’occultamento del cadavere della madre. I corpi sono stati ritrovati lo scorso 7 giugno all’interno del parco di Villa Pamphili a Roma.

I sopralluogjhi delle forze dell'ordine a Villa Pamphili
Rexal Ford è Francis Kaufmann, il mistero di Villa Pamphili è un giallo internazionale: “La donna uccisa era un hacker russo formidabile” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Alla vera identità dell’uomo, cittadino statunitense di 46 anni, si è giunti grazie alla collaborazione dell’intelligence Usa con la Procura della Repubblica di Roma. L’Fbi ha così confermato il nome della persona fermata lo scorso venerdì sull’isola di Skiathos, in Grecia. La vicenda sta continuando ad assumere i contorni di un giallo internazionale, anche perché l’uomo, di origini californiane, aveva un passaporto che riportava il nome di Rexal Ford. Nonostante questo era comunque un documento valido. Com’è possibile?

Partiamo dalle ultime novità. Identità vera o presunta a parte, il 46enne è destinatario di un Mandato di arresto europeo (Mae) e di un Ordine europeo di indagine (Oei). Le autorità italiane hanno inoltrato i provvedimenti in Grecia, al Consiglio della Corte d’Appello di Larissa e al carcere di Valos, dov’è detenuto l’indagato. Ford-Kaufmann ha rifiutato l’estradizione in Italia, vorrebbe essere processato negli Usa, per cui i giudici decideranno nei prossimi giorni sulla procedura relativa alla sua consegna.

Corpi ritrovati a Villa Pamphili, obiettivi dna e dispositivi

Grazie all’Ordine europeo di indagine, comunque, la Procura capitolina dovrebbe riuscire ad acquisire elementi determinanti come il dna dell’accusato nonché i suoi dispositivi elettronici. Elementi importantissimi, anche perché l’intera vicenda fatica ad essere esattamente delineata. Stando alle ultime ricostruzioni, l’uomo sarebbe giunto a Malta due anni fa, a metà del 2023. Avrebbe avuto con sé già il passaporto con il nome Rexal Ford.

Non è chiaro se abbia voluto utilizzare l’identità di un produttore cinematografico statunitense minore, noto per alcuni contenuti pubblicati anche su Amazon Prime (prodotti non disponibili in Italia) e per la versione spagnola di Tre metri sopra il cielo (Tres metros sobre el cielo) nel 2010. Negli Usa è infatti possibile ottenere un passaporto con un alias in circostanze eccezionali, com’è il caso di un nome d’arte o professionale o in caso di programmi di protezione testimoni. Nel caso in oggetto, il passaporto “valido” è stato rilasciato nel 2019.

I tatuaggi di Stella Ford
Corpi ritrovati a Villa Pamphili, obiettivi dna e dispositivi (ANSA FOTO) – Notizie.com

Come Ford, insomma, l’uomo avrebbe conosciuto la donna (probabilmente di origine russa) che gli sarebbe stata a fianco fino alla tragedia di Villa Pamphili. La bambina sarebbe nata nel 2024, forse in un ospedale di Malta che potrebbe averne tenuto traccia nei registri sanitari. I tre sarebbero poi partiti per la Russia per poi tornare a Malta, dove avrebbero vissuto in un paesino del sud dell’isola. Ma se l’uomo a questo punto ha due identità, la donna e la bimba deceduta a più di una settimana dal ritrovamento non ne hanno nessuna. Alcuni testimoni hanno detto che la donna diceva di chiamarsi Stella Ford, ma non c’è alcuna conferma.

Proprio a Malta un certo Oskar El Mariachi, un musicista casalingo, ha detto di aver conosciuto la donna. L’ha descritta come “un genio dell’informatica, una sorta di hacker”. Tracce della coppia e della bimba gli inquirenti le avrebbero trovate anche in Ucraina, e poi a Roma.

Stella Ford, la donna “senza nome” di Villa Pamphili

Qui il 7 maggio scorso Ford-Kauffman si è recato in uno studio di produzione per un progetto internazionale con un budget da tre milioni di euro. A supporto anche una mail dal Regno Unito da parte di produttori britannici. Ed il coinvolgimento di Dhani Harrison, figlio del leggendario George dei Beatles.

Il 5 giugno, due giorni prima del ritrovamento dei corpi, il 46enne ha inviato un vocale a un amico italiano: “Mia moglie mi ha lasciato. È tornata con il suo ex, lui è ricco. Mi ha lasciato con la bambina perché non era più interessata a fare la madre. Ora sto cercando un luogo dove stare a Roma”. Gli inquirenti stanno cercando di capire se davvero l’uomo abbia costruito attorno a sé una rete di bugie, mascherata da ambizioni artistiche. Nel mistero restano anche le cause del decesso della donna. Proprio quella “Stella Ford”, trovata morta accanto alla figlia, che ha accompagnato Rexal-Francis in giro per mezza Europa. Nessun nome, quattro tatuaggi e nessun familiare o amico a riconoscerla.

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