C’è un solo e unico animale che gode dei cambiamenti climatici, ecco qual è: sta nidificando dappertutto

Quella di questo animale è una delle più interessanti e affascinanti storie di adattamento ai cambiamenti climatici. Una storia che si sta scrivendo su tutte le spiagge del Mediterraneo occidentale.

In Italia nel solo 2024, sono stati segnalati ben 601 nidi, il numero più alto di sempre. Fino a pochi anni fa erano infatti solo poche decine. Solo 20 nel 2014, 30 nel 2015, 40 nel 2016, 50 nidi nel 2017. Gradualmente c’è stato un incremento repentino tra il 2020 (80 nidi censiti) e il 2021 (244 nidi).

Uova di tartaruga caretta caretta
C’è un solo e unico animale che gode dei cambiamenti climatici, ecco qual è: sta nidificando dappertutto (LEGAMBIENTE FOTO) – Notizie.com

Il fenomeno sarebbe dovuto all’innalzamento delle temperature medie annuali nel bacino del Mediterraneo. Si tratta di 1,4 gradi in più rispetto a fine ‘800, un valore superiore di 0,25 gradi circa rispetto all’incremento medio della temperatura globale. Il dettaglio emerge dal report Climate change and interconnected risks to sustainable development in the Mediterranean, pubblicato su Nature Climate Change.

Il Mediterraneo è anche tra i bacini che si stanno scaldando più velocemente sul pianeta, circa + 0,4 gradi per ognuno degli ultimi decenni. Proiezioni per il 2100 variano tra +1,8 gradi e +3,5 gradi in media rispetto al periodo tra il 1961 e il 1990. Ed è proprio a partire da queste ricerche che gli esperti hanno associato la tendenza costante del riscaldamento delle acque all’aumento del numero di nidi di questo animale.

Un simbolo della biodiversità marina, ecco di quale animale si tratta

Stiamo parlando della tartaruga marina caretta caretta. Un simbolo della biodiversità marina che sta esplorando nuovi siti dove deporre le uova. Il fenomeno coinvolge Italia, Spagna e altri Paesi affacciati sul Mare Nostrum. Tutto ciò potrebbe cambiare per sempre la geografia riproduttiva di questa specie. Fino a qualche decennio fa le tartarughe nidificavano quasi esclusivamente sulle coste orientali del Mediterraneo (come Grecia, Turchia e Cipro). Oggi le nuove generazioni scelgono sempre di più le coste occidentali: in particolare,

Secondo i dati raccolti dal progetto europeo Life turtlenest, coordinato da Legambiente e con la direzione scientifica della Stazione zoologica di Napoli, la specie sta adottando comportamenti esplorativi più flessibili, come la Philopatry Relaxation. Ovvero una minore rigidità nel ritorno ai siti di nascita per la deposizione. Il comportamento facilita la colonizzazione di nuovi habitat. E apre scenari inediti per la conservazione, poiché suggerisce un potenziale adattativo superiore a quanto precedentemente ipotizzato.

Piccoli di tartaruga caretta caretta
Un simbolo della biodiversità marina, ecco di quale animale si tratta (LEGAMBIENTE FOTO) – Notizie.com

A confermare questa tendenza, come già accennato, lo studio internazionale pubblicato su Nature. Le tartarughe stanno nidificando in nuove aree, non sono nate lì. Provengono da popolazioni lontane, probabilmente dall’Atlantico o dal Mediterraneo orientale. Grazie a sofisticate analisi genetiche, i ricercatori hanno potuto stabilire che ogni nido analizzato apparteneva a una femmina diversa. Un segnale inequivocabile che si tratta di nuove colonizzatrici, non di tartarughe di ritorno.   

In Italia la crescita non riguarda solo la frequenza, ma anche la distribuzione geografica dei nidi, che si estende ormai dalle regioni meridionali fino a quelle settentrionali. Lazio, Toscana, Liguria e persino tratti meno noti del litorale adriatico stanno registrando tentativi di nidificazione che fino a pochi anni fa sarebbero stati impensabili. Località come il Delta del Po o la Riviera ligure cominciano a comparire nei rapporti di monitoraggio. In particolare, dei 601 nidi censiti nel 2024, (190 erano stati trovati in Sicilia, 147 in Calabria, 104 in Campania, 99 in Puglia, 24 in Toscana, 14 nel Lazio, 8 in Sardegna e 5 in Liguria).

I dati scientifici parlano chiaro. – ha commentato Stefano di Marco, coordinatore dell’Ufficio progetti di Legambiente e project manager del Life turtlenest – Le tartarughe marine nel bacino mediterraneo stanno progressivamente spostando il loro areale di nidificazione sempre più a ovest e sempre più a nord. È un trend inequivocabile, che impone di attrezzarci per tempo”.

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