Migranti, salvati dalle onde in 112 ma il veliero Nadir è stato fermato. La ong tedesca: “Non potevamo separare le famiglie e scatenare il caos”

Il veliero Nadir, di proprietà della ong tedesca Resqship, è stato fermato dalle autorità italiane nelle scorse ore a Lampedusa, a seguito di un’inchiesta della guardia costiera.

L’equipaggio del Nadir aveva prestato soccorso a 112 persone a bordo di un’imbarcazione di legno alla deriva. Il salvataggio sarebbe avvenuto nella notte di giovedì 5 giugno in acque internazionali.

Le operazioni di sbarco dal Nadir dei migranti salvati
Migranti, salvati dalle onde in 112 ma il veliero Nadir è stato fermato. La ong tedesca: “Non potevamo separare le famiglie e scatenare il caos” (RESQSHIP FOTO) – Notizie.com

Stando alla ricostruzione fornita dalla ong, la sera del 5 giugno, l’equipaggio del Nadir ha individuato 112 persone a bordo di un’imbarcazione di legno nel Mediterraneo. Trenta persone si trovavano sottocoperta. A causa delle loro incerte condizioni di salute, l’imbarcazione è stata evacuata. Alle 3 del mattino, tra onde alte fino a un metro, le autorità italiane hanno designato Lampedusa come porto sicuro per la nave.

Al suo arrivo, dodici ore dopo, la nave è stata fermata. Resqship è accusata di due reati. In primo luogo, non avrebbe informato tempestivamente le autorità competenti. Inoltre avrebbe disobbedito alle istruzioni relative al porto sicuro designato. Le accuse si basano sul cosiddetto Decreto Piantedosi del 2024. Il Nadir, insomma, non avrebbe informato le autorità libiche e tunisine.

Fermato il veliero Nadir, Resqship: “Libia e Tunisia non sono rifugi sicuri”

Istruzioni che però, secondo quando raccontato dall’equipaggo, sarebbero state rispettate, contattando i Centri di coordinamento del soccorso marittimo in Tunisia e Libia, senza ricevere risposta.

L’inaccessibilità e l’inaffidabilità di queste cosiddette ‘autorità’ – hanno fatto sapere da Resqship – sottolineano la loro incapacità di cooperare nel soccorso marittimo. Le accuse ignorano inoltre il fatto che né la Libia né la Tunisia possono essere considerate un rifugio sicuro per le persone in transito. Ciò a causa di gravi e documentate violazioni dei diritti umani”.

Le operazioni di salvataggio del Nadir dei migranti salvati
Fermato il veliero Nadir, Resqship: “Libia e Tunisia non sono rifugi sicuri” (RESQSHIP FOTO) – Notizie.com

Il veliero sarebbe comunque stato in rotta verso il porto sicuro assegnatogli quando, una volta raggiunte le acque territoriali italiane, avrebbe ricevuto una richiesta telefonica di trasferire persone vulnerabili, in particolare donne e bambini, su una motovedetta italiana. Avrebbe poi dovuto proseguire per Porto Empedocle con i restanti sopravvissuti.

Ma la conferma scritta di tale ordine non sarebbe mai stata fornita, poiché l’equipaggio della Nadir avrebbe espresso serie preoccupazioni in materia di sicurezza in merito al trasferimento di alcune persone e alla separazione delle famiglie. “Selezionare le persone dal ponte affollato – hanno sostenuto da Resqship – avrebbe potuto scatenare il caos, mettere in pericolo le persone e causare panico. Inoltre, il viaggio di 120 miglia nautiche avrebbe contraddetto la logica dello sbarco nel porto sicuro più vicino per i restanti passeggeri, sottoponendoli a ulteriore stress fisico e psicologico”.

Caso Nadir, la guardia costiera ha avviato un’inchiesta

Il Nadir ha quindi atteso al largo di Lampedusa fino a quando l’autorità portuale non ha autorizzato l’ingresso della nave. Scortata da diverse imbarcazioni della guardia costiera italiana, della guardia di finanza e di Frontex, il Nadir è entrato nel porto di Lampedusa e ha portato a riva in sicurezza tutte le 112 persone tratte in salvo in mare. La guardia costiera ha successivamente avviato un’indagine sul Nadir ed emesso un ordine di fermo.

Questa detenzione non è una questione di giusto o sbagliato, ma di politica. – ha spiegato Amelie Walther, portavoce di ResqshipLe accuse sono completamente infondate e la decisione di trattenere la Nadir è arbitraria. Il soccorso in mare dei civili viene deliberatamente ostacolato per promuovere un’agenda politica. Condanniamo fermamente la detenzione arbitraria del veliero Nadir e ne chiediamo il rilascio immediato e incondizionato”.

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