Il commissario tecnico della nazionale di calcio italiana Luciano Spalletti ha annunciato il suo esonero. Lascerà l’incarico dopo la partita di qualificazione ai mondiali di domani contro la Moldavia.
La decisione del presidente della Federazione italiana giuoco calcio (Figc) Gabriele Gravina è giunta due giorni dopo la sconfitta dell’Italia per 3-0 contro la Norvegia nella prima partita di qualificazione.
In ballo c’è la possibilità per gli azzurri di mancare per la terza volta consecutiva la qualificazione ai mondiali che nel 2026 che si terranno in Canada, Messico e Stati Uniti. “Ieri sera ho avuto una conversazione con il presidente – ha detto Spalletti – e mi ha detto che sarei stato esonerato. Non avevo alcuna intenzione di andarmene e avrei preferito rimanere”. L’ex allenatore di Roma, Inter e Napoli non trascinerà quindi gli azzurri ai mondiali.
Spalletti era alla guida dell’Italia da agosto 2023, essendo succeduto a Roberto Mancini. Gli era stato offerto un contratto triennale fino al mondiale 2026. Il primo grande torneo con Spalletti in panchina si è concluso con una deludente sconfitta per 2-0 contro la Svizzera negli ottavi di finale dell’europeo dello scorso anno.
Italia, si apre la corsa ala nuovo commissario tecnico
Poi l’Italia è stata eliminata ai quarti di finale della Nations League. Vincere il girone ora è l’unico modo per assicurarsi la qualificazione diretta al torneo del prossimo anno in nord America.
Si apre ora ufficialmente la corsa al nuovo commissario tecnico, con due nomi principali in lizza: Stefano Pioli e Claudio Ranieri, con quest’ultimo in vantaggio. Pioli, reduce dall’esperienza al Milan, ha accettato l’incarico all’Al Nassr. Sarebbe disposto a tornare in Italia: il suo nome è stato accostato all’Atalanta e alla Fiorentina, ma un vincolo fiscale lo obbliga a restare in Arabia Saudita almeno fino al 10 luglio.
Ranieri, invece, dopo aver conquistato un posto in Europa League con la Roma, ha assunto un ruolo da consulente per la proprietà giallorossa. Nella sua carriera ha già smentito un ritiro. Dopo aver salvato il Cagliari e annunciato l’addio al calcio, è tornato in panchina proprio con la Roma. Un anno fa ha dichiarato: “Mi piacerebbe allenare una nazionale. Ho detto ‘una’, non ‘la’ nazionale“. Ma chissà che l’azzurro non lo convinca di nuovo a cambiare idea.
Improbabile, invece, un ritorno di Roberto Mancini, nonostante il suo recente pentimento per aver lasciato l’incarico: “Se potessi tornare indietro, non lo rifarei”. La scelta del prossimo ct sarà cruciale: dopo due mondiali consecutivi mancati, l’obiettivo è tornare ai vertici del calcio internazionale.