Così i data center di Milano disseteranno l’Intelligenza artificiale. Cosa c’entrano il nucleare, l’acqua ed il Kenya

Negli ultimi sei mesi, il colosso giapponese della tecnologia Ntt Data ha acquistato terreni in numerosi continenti. L’obiettivo? Realizzare infrastrutture, gli ormai noti data center, per soddisfare la “sete” dell’intelligenza artificiale.

Prosegue così il nostro viaggio-inchiesta sul lato nascosto della rivoluzione digitale dei modelli di Intelligenza artificiale. Nelle scorse settimane ci siamo soffermati sui consumi e sui costi.

Data center Milano
Così i data center di Milano disseteranno l’Intelligenza artificiale. Cosa c’entrano il nucleare, l’acqua ed il Kenya (CANVA FOTO) – Notizie.com

Un brevissimo riassunto. L’Intelligenza artificiale per funzionare, o meglio, per essere addestrata, ha bisogno di tantissima energia. Secondo le stime dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), entro il 2030 il settore potrebbe arrivare a consumare l’8% della domanda elettrica globale. Andando così a pesare anche sulle emissioni. E i costi? Stando a quanto ci aveva specificato l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA), l’addestramento di un modello come Gpt può consumare oltre 1.300 MWh, quanto centotrenta abitazioni in un anno.

Quale le soluzioni? La Francia, che dispone di spazi e di centrali nucleari, sta ponendosi come capofila europeo del settore dei data center. In queste ore, però, l’espansione annunciata da Ntt Data potrebbe cambiare le carte in tavola. I giapponesi hanno infatti incluso l’Italia, ed in particolare Milano, nell’acquisizione di terreni in quello che considerano un “nuovo mercato”. Il capoluogo lombardo potrebbe quindi diventare un punto di riferimento dei data center per l’Europa meridionale.

Ntt Data, investimento a Milano: obiettivo Intelligenza artificiale

I dettagli dell’acquisizione sono ancora scarni ma Ntt Data ha confermato di aver acquisito ventuno ettari (quasi trenta campi da calcio, per capirci) che ospiteranno una struttura con capacità di 128 Mw. Le altre operazioni si stanno effettuando tra il Giappone, gli Usa ed il Regno Unito. In totale si parla di un investimento di oltre dieci miliardi di dollari.

Le nostre acquisizioni di terreni non significano solamente crescita. – ha detto Doug Adams, ceo di Global data centers di Ntt Datacontribuiscono a definire il futuro delle infrastrutture digitali su scala globale. Con l’evoluzione a velocità senza precedenti del panorama digitale, stiamo investendo in modo audace per garantire che i nostri clienti siano pronti a mettersi alla guida in un mondo sempre più connesso e dinamico”.

Data center Ia
Ntt Data, investimento a Milano: obiettivo Intelligenza artificiale (CANVA FOTO) – Notizie.com

In tutto questo non resta a guardare Meta. L’azienda Usa proprietaria di Facebook ed Instagram ha siglato un accordo ventennale con il Clinton Clean Energy Center di Constellation, in Illinois, per garantire l’energia nucleare necessaria a soddisfare la crescente domanda di Intelligenza artificiale e altre esigenze informatiche della società madre di Facebook. L’accordo annunciato martedì è solo l’ultimo di una serie di partnership tra tecnologia e nucleare, in seguito all’espansione dell’uso dell’Intelligenza artificiale.

Quella dei data center modulari con turbine a gas e sistemi di stoccaggio di batterie aggiuntive è la soluzione invece scaturita dall’accordo tra Eaton e Siemens Energy. Infrastrutture “chiavi in mano”, con tanto di sistemi per controllare le emissioni. Le batterie di accumulo sono anche nei progetti di Rosendin e FlexGen. I sistemi andrebbero a sostenere, all’esterno dei data center, le classiche strutture di alimentazione alla rete elettrica.

L’Ia richiederà la stessa quantità di energia consumata in un anno dall’India

Ciò in quanto, come si legge in una nota, “il fabbisogno energetico dei carichi di lavoro per l’addestramento dell’Intelligenza artificiale, dell’elaborazione ad alta densità e dei carichi in rapida evoluzione sta mettendo a dura prova i limiti delle infrastrutture di alimentazione convenzionali all’interno degli edifici dei data center”. Dunque l’intero sistema elettrico andrebbe ripensato a causa dell’Ia. Tutto per sostenere i preziosissimi data center che, oltre che alimentati, hanno bisogno di essere anche raffreddati.

Entro il 2030, la crescita dell’Ia potrebbe richiedere la stessa quantità di energia consumata in un anno dall’India, e acqua sufficiente a soddisfare il fabbisogno idrico annuo dell’intera popolazione degli Stati Uniti. E le previsioni sono ottimistiche. È per questo che il gruppo Ecolab ha annunciato il lancio di una tecnologia rivoluzionaria per il raffreddamento ad alte prestazioni dei data center, garantendo risparmio idrico, energetico e prestazioni migliori.

Ia data center
L’Ia richiederà la stessa quantità di energia consumata in un anno dall’India (CANVA FOTO) – Notizie.com

Quando si parla di enormi infrastrutture e di Intelligenza artificiale, però, la Cina non vuole mai essere messa da parte. Un assaggio lo abbiamo avuto con il caso del modello di Ia low-cost DeepSeek, che ha fatto crollare in breve tempo le quotazioni dei colossi statunitensi e giapponesi. Insomma, il mercato cinese dei data center dovrebbe passare da una valutazione di 47 miliardi a 97 entro il 2025. Anche il Paese del dragone, però, deve fare i conti con l’approviggionamento energetico, che non può passare per il vecchio carbone.

Pochino dunque sta puntando sulle rinnovabili e sullo sviluppo di data center a zero emissioni di carbonio per migliorare la sostenibilità. Infine, i casi dell’Africa e del Medio Oriente. Il ruolo chiave, specialmente per l’Africa, sta nelle stazioni di atterraggio dei cavi sottomarini per migliorare la connettività del globo intero. Sarà il Kenya in questo caso a guidare il continente. Singolare, forse fin troppo, che a “dissetare” il mondo dei data center sarà uno dei Paesi che maggiormente soffre di siccità. Un altro miracolo dell’Intelligenza artificiale.

Gestione cookie