Un padre modello, che lavorava duramente come guardia giurata per mantenere la propria famiglia. Riservato, mai aggressivo, pubblicava sui social foto sorridenti con la moglie e i figli piccoli.
Ma dietro l’immagine da padre modello portava avanti una doppia vita. Frequentazioni con escort, rapporti nascosti, segreti che alla fine sono esplosi nella forma più violenta. E due omicidi. Forse di più. Ma su questo Procura e carabinieri stanno mantenendo il massimo riserbo.
Le indagini appaiono complicate ma si stanno muovendo in fretta. Il sospetto è che Vasile Frumuzache, 32 anni, cittadino romeno residente a Monsummano Terme, non lontano da Pistoia, sia un serial killer di prostitute. L’uomo, attualmente in carcere, ha ammesso di aver ucciso due donne. La prima è Denisa Maria Adas Paun, 30 anni, decapitata dopo un incontro sessuale a pagamento nella notte tra il 15 e il 16 maggio a Prato. Il 32enne ha detto detto di aver messo la testa, dopo tagliata, in un sacchetto della spazzatura proprio per non lasciare tracce.
L’uomo si trova in carcere per omicidio e occultamento di cadavere proprio perché le autorità sono riusciti ad incastrarlo dopo il delitto della 30enne. La seconda vittima è Ana Maria Andrei, anche lei escort romena, 28 anni, scomparsa da Montecatini Terme il 1 agosto 2024. Su Ana Maria Andrei l’agosto 2024 ci furono ricerche dopo la denuncia di scomparsa ma la segnalazione restò classificata come allontanamento volontario. Dopo non si è saputo più nulla fino alla confessione di Frumuzache. Ana Maria abitava a Montecatini nella periferia attraversata dall’autostrada A/11 Firenze-Mare.
Vasile Frumuzache, la sua vita tra Sicilia e Toscana
Il suo corpo è stato ritrovato nei giorni scorsi nel medesimo campo dove era stato occultato il cadavere della prima vittima. Vasile Frumuzache ha ribadito che non ci sono altre vittime. Ma la Procura della Repubblica di Prato, diretta da Luca Tescaroli, vuole vederci chiaro. I pm hanno ordinato ai carabinieri di setacciare gli archivi per ricercare donne scomparse in Toscana e in Sicilia negli ultimi anni.
Nel 2022, infatti, il 32enne romeno è arrivato dalla provincia di Trapani (dove risiede ancora parte della sua famiglia) in Toscana con la moglie Luizsa, anche lei romena. La coppia ha due figli piccoli, oggi di 4 e 5 anni. Gli investigatori stanno esaminando denunce di scomparsa, casi irrisolti e sparizioni sospette avvenute negli ultimi dieci anni nei territori dove Frumuzache ha vissuto.
Sono sostanzialmente tre gli elementi che hanno fatto scattare più di un sospetto. Il primo è il modus operandi che si ripete. Vittime donne, connazionali, escort, uccise e occultate con freddezza. Tutto rientra nel concetto di profilazione criminale: la personalità dell’uomo, le sue abitudini, la possibile presenza di precedenti mai denunciati. Probabilmente verrà anche chiesta una perizia psichiatrica.
Il secondo sta negli indizi trovati nella perquisizione nella casa di Monsummano. Non è chiaro di cosa si tratti nello specifico, ma sono stati ritenuti meritevoli di approfondimenti. La Procura ha deciso di disporre l’esame di ben sette anni di traffico telefonico da e verso gli apparecchi di Frumuzache. Dai nominativi delle utenze potrebbero emergere nomi di vittime scomparse come è successo con la sim telefonica di Ana Maria Andrei, riattivata proprio la sera del 15 maggio 2025 mentre stava per consumarsi il destino mortale di Denisa a Prato. Scheda decisiva, catturata dalla cella e trovata nei tabulati.
L’aggressione in carcere con l’olio bollente
Terzo elemento: le confessioni di Frumuzache conterebbero lacune o omissioni. Nell’omicidio di Denisa non torna il suo racconto con l’assenza totale di sangue dalla camera del residence dove avevano avuto un rapporto sessuale a pagamento. Lui avrebbe detto di averla strangolata e decapitata nella stanza. Ma non ci sono tracce di sangue né apparenti segni di pulitura, circostanza anomala per una decapitazione. Così sul delitto nella residenza si affaccerebbe anche l’ipotesi di complici anche a causa di un vuoto nella videosorveglianza.
Ieri Vasile Frumuzache ha subìto nel carcere di Dogaia, a Prato, un’aggressione con l’olio bollente che gli hanno provocato ustioni di secondo grado. Il responsabile sarebbe un altro detenuto, un cugino di Ana Maria Andrei.
Il 32enne è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale dal 118 e curato, quindi è rientrato in cella. Nell’interrogatorio di garanzia la guardia giurata ha nuovamente ammesso le sue responsabilità in entrambi gli omicidi, ma ha negato di essere coinvolto in altri delitti.
La vita apparentemente normale di Vasile ha probabilmente fatto sì che agisse indisturbato. Come detto sopra, sui social media pubblicava soprattutto foto con la moglie e i figli. Ma a scorrere il profilo ci si imbatte in un post che risuona adesso molto inquietante. Nel 2018 ha condiviso un contenuto di una Pagina, chiamata Il Ragazzo Psicopatico, in cui c’è la foto di Jules Winnfield, il personaggio del film Pulp Fiction interpretato da Samuel L. Jackson, e la scritta: “Quando entra su Whatsapp e non visualizza la tua chat e inizi a pianificare un omicidio“.