Una guerra d’assedio senza ospedali, due milioni di persone senza cure a Gaza: i casi degli ospedali Nasser e Al-Amal

Il Nasser Medical Complex e l’Al-Amal sono gli ultimi due ospedali pubblici funzionanti a Khan Younis, l’area della Striscia di Gaza dove vive la maggior parte della popolazione.

Senza di essi, i palestinesi perderanno definitivamente l’accesso a servizi sanitari essenziali. Nelle ultime ore le autorità israeliane hanno annunciato che le vie di accesso che conducono a entrambi gli ospedali saranno ostruite.

Disastro ospedale Nasser Gaza
Una guerra d’assedio senza ospedali, due milioni di persone senza cure a Gaza: i casi degli ospedali Nasser e Al-Amal (ANSA FOTO) – Notizie.com

Abbiamo già visto questo schema in passato. – ha spiegato Jose Mas, responsabile dei programmi di emergenza di Medici senza frontiere (Msf) – È successo a strutture come Al Awda e l’ospedale indonesiano, nel nord di Gaza. Prima è stato chiesto di non accogliere altri pazienti e pochi giorni dopo sono stati attaccati e praticamente chiusi”. Bisogna ricordare, infatti, che dopo quasi due anni di guerra nel nord di Gaza non ci sono più ospedali funzionanti.

Gli ospedali Nasser e Al Amal operano già al di sopra delle loro capacità. I feriti continuano ad arrivare per cure urgenti a causa della grave carenza di farmaci essenziali e forniture mediche. La chiusura degli ospedali avrebbe conseguenze disastrose. I pazienti necessitano di interventi chirurgici, terapia intensiva, servizi di trasfusione e trasfusione, cure oncologiche e dialisi.

Gaza, sistema sanitario sotto attacco. Msf: “Pazienti a rischio”

Stando a quanto comunicato dall’Organizzazione mondiale alla sanità (Oms) la perdita dei due ospedali significherebbe la conseguente sottrazione di 490 posti letto. I due ospedali dovrebbero servire una popolazione di due milioni di persone. Per oltre venti mesi, operatori sanitari, Oms e altri partner sono riusciti a mantenere parzialmente operativi i servizi sanitari nonostante le condizioni estreme. Ma ripetuti attacchi, l’escalation delle ostilità, la negazione degli aiuti e l’accesso limitato hanno sistematicamente smantellato il sistema sanitario.

Il sistema sanitario è ovunque sotto attacco a Gaza. – hanno fatto sapere da Msf – La mattina del 4 giugno le forze israeliane hanno colpito per tre volte l’ospedale Al Aqsa. Quest’ultimo rappresenta la principale struttura sanitaria a Deir Al Balah, nel centro della Striscia. Sebbene non siano state registrate vittime, l’episodio mostra chiaramente quanto pazienti, personale medico e strutture sanitarie siano costantemente a rischio a Gaza”.

Ospedale Nasser Gaza
Gaza, sistema sanitario sotto attacco. Msf: “Pazienti a rischio” (ANSA FOTO) – Notizie.com

L’ospedale Nasser è una grande struttura dove vengono trasferiti i pazienti che necessitano di cure specialistiche. Cure che non vengono fornite in nessun altro luogo nel sud di Gaza. Al Nasser ci sono sale operatorie, un impianto di ossigeno, ventilatori, una banca del sangue e incubatrici. Ridurre l’accesso a questo ospedale e bloccare il trasferimento dei pazienti che necessitano di cure specialistiche e d’urgenza impedisce alle persone di ricevere cure salvavita.

Il 3 giugno è stato comunicato ai team di Msf che qualsiasi spostamento verso l’ospedale Nasser avrebbe richiesto un’autorizzazione, da richiedere con almeno 24 ore di preavviso. Ciò ha significato che il personale medico di turno quel giorno non ha potuto raggiungere l’ospedale, mentre chi aveva lavorato la notte precedente ha dovuto continuare ad assistere i pazienti, rimanendo in servizio per 48 ore consecutive.

Solo 17 dei 36 ospedali di Gaza sono attualmente parzialmente operativi. Il Nasser è operativo al 180% della sua capacità, mentre l’ospedale Al Amal è al 100%. La grave carenza di medicinali essenziali e di forniture mediche sta seriamente compromettendo i servizi sanitari in tutti gli ospedali, mentre circa cinquanta camion dell’Oms carichi di forniture sono in attesa ad Al-Arish e in Cisgiordania.

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