Una maglietta bianca, un colletto blu, uno stemma verde. Pochi, pochissimi elementi ma che talvolta possono bastare. Se li riconosci, potresti salvare la vita ad un bambino in pericolo.
L’iniziativa, avveniristica, è dell’Europol. Nella banca dati della sede centrale sono stati inseriti, dopo essere stati intercettati dalle forze dell’ordine di tutto il mondo, milioni di immagini e video riguardanti materiale pedopornografico.
Alcuni dettagli di quelle terribili scene sono state pubblicate proprio in queste ore sul sito web dell’Europol, a disposizione di tutti. Ovviamente, tutto è ritagliato alla perfezione. Gli unici dettagli che è possibile vedere sono elementi di vestiario. Il concetto è semplice quanto efficace. Se qualcuno riconosce come familiare un dettaglio degli abiti dei piccoli può segnalarlo immediatamente alle autorità. Ed è un sistema che funziona.
Prima di chiedere supporto agli utenti del web, per due settimane, esperti provenienti da oltre trenta Paesi, tra cui l’Italia, hanno analizzato centinaia di immagini e video che ritraggono vittime non identificate di abusi sessuali su minori. Si è tenuta insomma la XVI edizione della Victim identification task force (Vidtf). L’obiettivo era rintracciare i responsabili e identificare le vittime.
Allarme materiale pedopornografico: tutto può portare all’identificazione di un luogo o di una vittima
Hanno partecipato anche le agenzie dell’Unione europea e le organizzazioni internazionali come Interpol e Consiglio d’Europa. “La natura collaborativa della task force è uno dei suoi maggiori punti di forza. – hanno fatto sapere da Europol – Gli investigatori hanno portato con loro competenze professionali specifiche, nonché una vasta gamma di prospettive culturali e competenze linguistiche, fondamentali per affrontare la portata globale di questi crimini”.
La diversità di background si rivela spesso cruciale nell’interpretazione dei piccoli indizi percepiti nelle immagini. Tutto può portare all’identificazione di un luogo o di una vittima. Il bilancio è stato di cinquanta casi segnalati alle autorità nazionali per ulteriori indagini. Durante l’operazione i partecipanti hanno esaminato circa 250 set di dati, ciascuno dei quali raffigurava una vittima minorenne non identificata.
È stato possibile determinare il probabile paese del reato in circa 190 set di dati. Europol ha già condiviso più di cinquanta di questi casi con le autorità nazionali. Tre delle vittime sono state identificate e tutelate dalle autorità nazionali competenti. Le vittime appartengono a diverse fasce d’età e provengono da diverse regioni del mondo, dai bambini piccoli agli adolescenti. La portata di questi crimini è terrificante.
Dal 2014, le operazioni della Vdtf hanno contribuito alla salvaguardia di oltre 940 minori e portato all’arresto di oltre 283 autori di reato. L’operazione è collegata all’iniziativa Trace an object di Europol, di cui abbiamo parlato sopra. Gli utenti sono chiamati a riconoscere oggetti in immagini ritagliate. Proprio come gli investigatori di tutto il mondo contribuiscono con le loro diverse conoscenze culturali e competenze linguistiche, i cittadini sono incoraggiati a contribuire con le proprie segnalazioni.