“Ho questa azienda nel sangue e non potrei essere più orgoglioso dell’opportunità che mi è stata data di lavorare con tutti voi, in ogni regione, assumendo ruolo questo, al vostro servizio”.
Così Antonio Filosa, appena nominato amministratore delegato e ceo di Stellantis, in una lettera ai dipendenti del gruppo. Il manager, originario del sud Italia, è chiamato a compiere un’impresa epocale. Dirigere il colosso dell’automotive in tempi tumultuosi per l’intero settore: in Italia, in Europa e nel mondo.
Che ha l’azienda che gli scorre nelle vene ci sono pochi dubbi. Il nuovo chief operating officer ha un’esperienza di oltre venticinque anni nel mondo automobilistico. Filosa, 52 anni a giugno è nato nel 1973 a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Giovanissimo, si è trasferito con la famiglia ad Ostuni, in Puglia, per seguire il padre funzionario di una azienda brindisina. Qui si è diplomato al liceo scientifico.
Successivamente si è trasferito a Milano per laurearsi in Ingegneria al Politecnico. Ha guidato Stellantis già in Sudamerica, portando il marchio Fiat alla leadership di mercato. Ha poi sviluppato i brand Peugeot, Citroën, Ram e Jeep. Il gruppo ha così rafforzato la sua leadership nella regione. Nello stato brasiliano di Pernambuco ha realizzato uno dei più grandi poli automobilistici della regione. Ha lanciato Jeep in Brasile, che è rapidamente diventato il principale mercato del brand al di fuori degli Stati Uniti.
Antonio Filosa, successore di Carlos Tavares: “Ispirato dalla passione”
Antonio Filosa, come già accennato, avrà un compito non facile. Dovrà rilanciare l’azienda dopo i risultati molto poco soddisfacenti ottenuti dal suo predecessore, Carlos Tavares. “Sono sempre stato ispirato – ha spiegato il nuovo ceo di Stellantis – dall’immenso talento, dalla passione e dall’impegno delle nostre persone e dalla professionalità con cui i nostri team ci permettono di raggiungere l’eccellenza. Abbiamo i brand migliori e più iconici della storia dell’automobile”.
Il Consiglio d’amministrazione del gruppo ha già conferito a Filosa i poteri di ceo a partire dal 23 giugno. Nel frattempo, nei prossimi giorni sarà convocata un’assemblea straordinaria degli azionisti per l’elezione ufficiale. La decisione di puntare su Antonio Filosa è arrivata dopo un articolato processo di selezione, condotto da un comitato speciale presieduto dal presidente John Elkann e volto a valutare anche candidati esterni all’azienda.
“Antonio condivide con noi – ha fatto sapere Elkan, che manterrà il suo ruolo di presidente del gruppo – la convinzione secondo cui collaborazione e responsabilità sono fondamentali per una crescita costante. Dall’inizio di dicembre dello scorso anno, Antonio ha impressionato positivamente il Cda grazie alla leadership con cui ha guidato la nostra regione in America in un periodo straordinariamente complesso e impegnativo”.
Antonio Filosa nella sua presentazione ha affermato di essere “al servizio” dell’azienda e delle maestranze. Una sfumatura che non è sfuggita ai rappresentanti dei lavoratori. I segretari generali Cisl di Torino e Piemonte, Giuseppe Filippone e Luca Caretti, hanno salutato “con favore la nomina e la scelta di puntare su un manager italiano, interno al gruppo automobilistico, profondo conoscitore dell’azienda, e con un grande bagaglio di esperienza e competenze”.
Le sfide che attendono Filosa sono molteplici. C’è la questione del rilancio del gruppo, ma anche l’annosa problematica della transizione ecologica verso il mercato dell’elettrico, il faccia a faccia con i dazi scatenati dal presidente Usa Donald Trump, la concorrenza globale (ma cinese in primis).
