Caffè, rincari fino al 90% per le materie prime. Dove e come sta cambiando il mercato

Caffè sempre più caro, aumento del 90% in un anno. L’Istituto Nazionale Espresso Italiano propone un tavolo per affrontare il problema. La Cina e l’India nuovi mercati: “Sono un’opportunità”.

Un rincaro che arriva fino al 90% all’anno e sempre maggiori difficoltà nel reperire le varietà tradizionali. Il caffè è uno dei piaceri indiscussi di tutti gli italiani, eppure sta subendo una crisi senza precedenti a causa dell’aumento dei prezzi.

Una tazzina del caffè poggiata su una superficie
Caffè, rincari fino al 90% per le materie prime. Dove e come sta cambiando il mercato – notizie.com

La denuncia arriva dall’Istituto Nazionale Espresso Italiano, che ha chiesto di convocare immediatamente un tavolo per affrontare il problema. L’intera filiera è “sotto pressione”, come dichiara il presidente Alessandro Borea. “Le torrefazioni che puntano sulla qualità devono adattarsi continuamente per mantenere gli standard”, e nel frattempo il costo delle importazioni e “la speculazione dei mercati da parte delle commodities” peggiorano la situazione.

Il caro caffè si riflette sui listini, ma “spesso i consumatori non percepiscono immediatamente l’impatto sulla tazzina”. Insomma, secondo l’Istituto Espresso Italiano, a pagare le conseguenze è l’intera filiera che quotidianamente si sacrifica per non far pesare l’aumento del prezzo al bancone del bar.

Per questa ragione, la richiesta di convocare un tavolo di filiera attorno al quale sedere tutti gli attori, “dai produttori ai torrefattori fino ai distributori”. Lo scopo è confrontarsi per trovare linee guida e soluzioni condivise.

Caro caffè, come affrontarlo? Le proposte dell’Istituto Espresso Italiano

Secondo l’Istituto Nazionale Espresso Italiano, su questo tavolo dovrebbero arrivare tre argomenti: la mancanza della materia prima, l’evoluzione del mercato e alla qualità del servizio. Nel primo caso, secondo Borea “è essenziale sviluppare strategie per garantire una produzione sostenibile e una distribuzione equa tra gli attori della filiera”. 

Per quanto riguarda il tema dell’evoluzione del mercato, l’Istituto punta a valutare l’espansione di Cina e India come un’opportunità. Questo però, richiede “adattamenti per soddisfare nuove preferenze di consumo” oltre che quantità di prodotto che al momento “facciamo fatica a reperire in agricoltura”. 

Nel caso della qualità del servizio, che inevitabilmente include il consumatore finale, secondo Borea ha a che fare in qualche modo anche con l’esperienza offerta al bancone che “può contribuire ad assorbire parte della pressione economica della filiera, dando un giusto margine per tutti gli attori a partire dal costo della tazzina”. 

Secondo i dati di dicembre 2024, anche il prezzo del caffè al consumatore finale ha subito un rincaro del 3,8% in tutta l’Europa e del 6,6% negli Stati Uniti. In questo servizio video realizzato da Notizie.com nei mesi scorsi, potrete ascoltare cosa ne pensa il proprietario del bar Settebello, nel cuore del centro antico di Napoli, gestito da più di settant’anni dalla famiglia De Stasio.

Mai, negli ultimi tredici anni, si era raggiunto un così alto livello di rincaro, che rispetto al 2023 è aumentato del 40%.

I motivi sono due e sono stati individuati dalla Fao. Il primo riguarda le scorte sempre più esigue in Vietnam e in Indonesia, che hanno subito un calo dell’export del 23%.

E il secondo ha a che fare con le condizioni meteo avverse soprattutto in Brasile, principale esportatore della miscela arabica. Questo inevitabilmente causa l’aumento dei costi di spedizione.

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