Jafar Panahi: la Palma d’Oro al regista che si oppone al regime iraniano. Paura di tornare a Teheran? “Nessuna“. L’accoglienza nel suo Paese.
La Palma d’Oro al Festival di Cannes, per il regista dissidente iraniano Jafar Panahi, è molto di più che una vittoria per lui e i suoi connazionali.
A dimostrarlo, è stata l’accoglienza all’aeroporto Imam Khomeini di Teheran, dove molti attivisti lo hanno atteso gridando “donna, vita, libertà”. Il regista ha ritirato il premio per il film È stato solo un incidente e con la Palma tra le mani ha invitato tutti i gruppi iraniani a unirsi.
Panahi ha spiegato di desiderare “la libertà il prima possibile, così che nessuno possa dirci cosa fare o non fare”. Il regista ha rischiato di essere arrestato al suo ritorno in Iran per le dichiarazioni contro il governo di Teheran al Festival del cinema di Cannes.
Oltre 150 attivisti del mondo civile e politico, ma anche persone che sono state detenute, hanno pubblicato un comunicato nel quale si sono congratulate con lui, definendolo “coraggioso e straordinario”. Il suo lavoro, scrivono, “dimostra che un impegno per l’arte e una voce di verità possono essere apprezzati nel mondo, anche all’interno delle mura della censura e delle pressioni”.
La Palma d’oro di Panahi, per gli attivisti è “un traguardo e un onore per tutti gli iraniani che lottano sulla via della libertà, della giustizia e della dignità umana”.
Mentre il suo Paese lo censura, Jafar Panahi vince premi in tutto il mondo
Jafar Panahi ha dedicato la vita al cinema sfidando le regole repressive dell’Iran, anche al costo della sua stessa libertà. Fino a qualche tempo fa, era confinato nel suo Paese e non poteva circolare. È stato recluso in carcere due volte, una nel 2010 per 86 giorni e tra il 2022 e il 2023 per quasi sette mesi. Per ottenere la libertà, aveva intrapreso lo sciopero della fame.
Anche in carcere, la sua attività artistica non si è arrestata, e anzi, le sbarre lo hanno ispirato nella creazione del suo ultimo film. A Cannes ha spiegato che mettere imprigionare un artista significa in qualche modo dargli “una mano, materiale, idee”, aprirgli un “nuovo mondo”.
Per molti anni, mentre il suo Paese lo censurava, Panahi ha vinto molti premi grazie alle sue opere, tra cui il Leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia nel 2000 per Il cerchio e l’Orso d’argento per la Miglior Regia al Festival di Berlino nel 2006, per Offside.
È stato solo un incidente (il titolo inglese è It Was Just An Accident) è stato realizzato senza il permesso delle autorità iraniane. Ma a Cannes ha dichiarato di non aver paura di tornare a Teheran dopo la vittoria della Palma d’Oro.