“Le famiglie di Gaza stanno morendo di fame mentre il cibo di cui hanno bisogno è fermo al confine. Non possiamo farglielo arrivare a causa del divieto totale di aiuti umanitari”.
A parlare è Cindy McCain, direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. Stando agli ultimi rapporti, la catastrofe è imminente: 71mila bambini e oltre 17mila mamme sono minacciati da malnutrizione acuta.
Bisogna ricordare che il blocco degli aiuti è stato imposto da Israele. Tel Aviv è dal 7 ottobre 2023 in guerra contro il gruppo palestinese di Hamas, responsabile delle stragi compiute in Israele. A pagare un prezzo altissimo per il conflitto. È la popolazione civile, sfollata e decimata. Per tali pratiche contro i civili, contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu è già stato spiccato un mandato d’arresto da parte della Corte penale internazionale (Cpi) per presunti crimini di guerra.
L’intera popolazione di Gaza, composta da 2,1 milioni di persone, sta affrontando una prolungata carenza di cibo. Quasi mezzo milione di persone è in una situazione catastrofica di fame, malnutrizione acuta, denutrizione, malattie e morte. Si tratta di una delle peggiori crisi alimentari al mondo. Secondo un ultimo rapporto dell’Integrated food security phase classification (Ipc), tre quarti della popolazione di Gaza si trovano in uno stato di “emergenza” o “catastrofica” di privazione alimentare.
Striscia di Gaza, potrebbe essere annunciata la carestia
Tra non molto potrebbe quindi essere dichiarata la carestia. “Ma non abbiamo bisogno di aspettare una dichiarazione di carestia a Gaza – ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale alla sanità (Omd) Tedros Adhanom Ghebreyesus – per sapere che le persone stanno già morendo di fame, si ammalano e muoiono, mentre cibo e medicine sono a pochi minuti di distanza oltre confine”.
Il blocco degli aiuti è stato importo il 2 marzo 2025, dopo una breve tregua con scambio di ostaggi tra Israele ed Hamas. Da allora 57 bambini sarebbero morti a causa della malnutrizione. Ed è un numero probabilmente sottostimato e destinato ad aumentare. Se la situazione persiste, si prevede che quasi 71mila bambini di età inferiore ai cinque anni saranno affetti da malnutrizione acuta nei prossimi undici mesi, secondo il rapporto dell’Ipc.
La malnutrizione indebolisce l’organismo, rendendo più difficile la guarigione dalle ferite e la lotta contro malattie trasmissibili comuni come diarrea, polmonite e morbillo. A loro volta, queste infezioni aumentano il fabbisogno nutrizionale dell’organismo, riducendo al contempo l’assunzione e l’assorbimento dei nutrienti, con conseguente peggioramento della malnutrizione. Con l’assistenza sanitaria inaccessibile, la copertura vaccinale in calo, l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici gravemente limitato e le crescenti preoccupazioni per la protezione dell’infanzia, il rischio di malattie gravi e morte aumenta. Soprattutto per i bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave, che necessitano urgentemente di cure per sopravvivere.
Le madri malnutrite faticano a produrre latte nutriente a sufficienza, mettendo a rischio la salute dei loro bambini, mentre l’erogazione di servizi di consulenza per le madri è fortemente compromessa. Le scorte rimanenti dell’Oms a Gaza sono sufficienti solo per curare 500 bambini affetti da malnutrizione acuta. Le persone muoiono mentre le forniture mediche salvavita giacciono appena fuori Gaza, pronte per essere distribuite.