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Cinema

Dazi al cinema, Enrico Vanzina: “Gravi conseguenze sulla nostra occupazione. Gli Usa già comandano il settore, così Trump non vincerà”

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Matteo Fantozzi

I dazi sui film girati all’estero “avrebbero un grandissimo rimbalzo sulla nostra occupazione”. La nostra intervista ad Enrico Vanzina dopo l’annuncio di Donald Trump.

Dazi al cinema, Enrico Vanzina: “Gravi conseguenze sulla nostra occupazione. Gli Usa già comandano il settore, così Trump non vincerà” (Ansa Foto) – notizie.com

Il presidente degli Stati Uniti d’America scende in campo un’altra volta e lo fa sempre creando grandi polemiche. Per rilanciare l’economia degli States pare pronto a mettere dazi ovunque, cercando di favorire il mercato interno del paese. Il tycoon non sembra pronto a lasciare nemmeno le briciole, ma mettendoli sul cinema rischia di farsi un vero e proprio autogol.

L’obiettivo di Trump è “obbligare” le produzioni a girare internamente agli Stati Uniti, favorendo la manodopera locale ed evitando di spostare interessi economici all’estero. Una cosa che però potrebbe portare a perdere una fetta ancor più ampia del mercato andando a virare all’estero. Si parla ovviamente di scelte, ma la situazione potrebbe davvero rivelarsi un pesante e inaspettato boomerang per il paese a stelle e strisce.

Enrico Vanzina a Notizie.com: “Con i dazi, molti resteranno senza lavoro”

La situazione l’ha spiegata Enrico Vanzina a Notizie.com approfondendo un discorso davvero molto delicato: “Il cinema americano porta spesso, per motivi narrativi e non solo, a girare in tanti paesi e soprattutto in Italia. Per questo i dazi avrebbero un grandissimo rimbalzo sulla nostra occupazione. Se questi film non verranno più girati qui una massa di tecnici super-specializzati si ritroverebbe di colpo senza una fetta importante di lavoro durante l’anno”.

Enrico Vanzina a Notizie.com: “Mossa di Trump cervellotica” (ANSA) Notizie.com

Ma bisogna analizzare più da vicino anche la situazione dal punto di vista proprio degli Stati Uniti. “La cosa più grave è legata al fatto che il grande guadagno delle Major americane è al 60% nel mondo. Se mettono loro i dazi li dobbiamo mettere anche noi e per loro sarebbe un problema. Sono contro tutti i dazi nel mondo, non dovrebbero proprio esistere. Non faccio l’economista ed è una posizione mia liberale e personale. Però dal punto di vista americano questa operazione è cervellotica perché se da una parte riporta la produzione in America dall’altra si becca dei dazi in tutto il mondo di film che guadagna principalmente all’estero. Tu mi fai una cattiveria e io la faccio a te”, aggiunge.

Senza dimenticare che già oggi l’America all’estero ha una posizione davvero invidiabile, Vanzina conclude: Il cinema americano, poi, gode nel mondo di una posizione di privilegio. Se non ci fosse nelle sale italiane, francese, inglesi, spagnole, tedesche e via discorrendo quello nazionale ne avrebbe un vantaggio enorme perché uscirebbe in maniera totale. Già hanno una posizione di forza, comandano il mondo per quanto riguarda il cinema, adesso vogliono stravincere ma se fanno così non ci riusciranno”.

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Matteo Fantozzi