L’allenatore Simone Inzaghi ed il calciatore Hakan Calhanoglu sono stati multati dalla Procura federale della Figc. Ma perché il mister dell’Inter è stato sanzionato?
Tutto parte da un’inchiesta della Procura federale nata da un’altra indagine, quella della Direzione distrettuale antimafia (Dda) denominata Doppia curva. L’inchiesta è incentrata sugli affari del tifo organizzato di Inter e Milan.
Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu hanno patteggiato con la magistratura sportiva, rimediando un turno di stop a testa e rispettivamente 15mila e 390mila euro di multa. Tra le motivazioni l’avere “quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, avuto rapporti con esponenti del gruppo ultrà denominato Curva Nord violando il divieto del Codice di Giustizia Sportiva”. Inoltre avrebbero avuto “rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società“.
Anche i club sono stati multati: 70mila euro per l’Inter e 30mila euro per il Milan per la “responsabilità diretta e oggettiva” (l’Inter) e solo “oggettiva” (il Milan) per i rapporti con gli ultras avuti dai propri dirigenti. Trenta giorni di inibizione e 14.500 euro di multa sono stati comminati a Claudio Sala, responsabile della sicurezza dell’Inter. Stessa pena per l’ex capitano e bandiera nerazzurra, poi dirigente, Javier Zanetti. Per i rossoneri 30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa per Fabio Pansa.
Pansa all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di “slo” del Milan, la figura nata proprio per gestire i rapporti con le tifoserie. Le multe andranno versate su un conto corrente della Figc entro il termine perentorio di 30 giorni. Sul fronte penale sono in corso in Tribunale a Milano e in aula bunker nel carcere San Vittore i processi per associazione a delinquere, omicidio, tentato omicidio, estorsione e violenze agli ultras di San Siro. I club sono costituti parte civile contro i gruppi organizzati del tifo.
Tutto risale al settembre scorso, quando l’inchiesta dell’Antimafia ha azzerato i vertici delle curve di Milan e Inter. I capi sono accusati di due diverse associazioni a delinquere (quella nerazzurra aggravata dall’agevolazione della cosca ‘ndranghetista dei Bellocco), estorsioni e traffici illeciti. Diverse le aree d’interesse da parte delle curve come parcheggi, merchandising e biglietti.
Il nome di Inzaghi, non indagato, compare nell’ordinanza da oltre 560 pagine firmata dal gip Domenico Santorio proprio nel capitolo relativo alla “gestione” dei biglietti della curva dell’Inter. In particolare i pm hanno ipotizzato una situazione di sudditanza del club verso i capi della curva, agevolati obtorto collo, ovvero, con riluttanza.
L’Antimafia ha preso in esame il caso della finale di Champions League tra Inter e Manchester City. Finale disputata ad Istanbul il 10 giugno 2023, per la quale gli ultras hanno chiesto alla società più biglietti possibili da rivendere a prezzo maggiorato minacciando uno sciopero del tifo.
È emerso che Simone Inzaghi era preoccupato proprio dall’eventuale sciopero in un’occasione tanto importante. In una conversazione intercettata, il mister nerazzurro discute con uno dei capi della curva e dice di essersi “imbestialito” per l’ipotesi che la curva potesse non cantare alla finale. “Te la faccio breve Mister – dice ad Inzaghi uno degli indagati – ci hanno dato 1.000 biglietti. Noi ci siam fatti due conti. Ne abbiam bisogno di 200 in più per esser tranquilli. Ma non per fare bagarinaggio mister. Arriviamo a 1200 biglietti? Questa è la mia richiesta”.