L’avvertimento di Renzi: “L’Europa è a un bivio: o si rilancia o addio”

Il leader di Italia Viva è frenetico per la corsa al voto e ha la sensazione che la Ue si giochi gran parte del suo futuro

L’Europa è a un bivio. O si rilancia tutto oppure siamo finiti per davvero“. Ad essere così drammatico, forse anche troppo, è il leader di Italia Viva e candidato con Stati Uniti d’Europa Matteo Renzi. Sempre piuttosto chiaro nei suoi concetti e nel suo modo di vivere la politica sin da quando ha cominciato, sin dal primo giorno che è diventato Sindaco di Firenze e fino ai giorni nostri. Ma ora le cose sono cambiate e lui ha il sentore che, se non si prende una direzione diversa, potrebbero cambiare in peggio. “Il mondo è troppo grande perché i singoli paesi europei possano essere protagonisti. Salvini dice meno Europa, noi diciamo Stati Uniti d’Europa, l’esatto contrario. Il voto di sabato e domenica è su questo, non sulle beghe interne italiane“, avvisa Renzi che non è troppo lontano dalla realtà.

Il leader
Il leader di Italia Viva e candidato con Stati Uniti d’Europa Matteo Renzi (Ansa Notizie.com)

 

Sembra piuttosto ottimista su quello che accadrà dopo il voto dell’otto e del nove giugno, anche perché crede che ci saranno diversi parlamentari eletti con la lista con cui si presenta accanto a Emma Bonino. “Cosa mi aspetto? Una maggioranza europeista a Strasburgo. Per quanto riguarda noi credo che la lista Stati Uniti d’Europa eleggerà tra i quattro e i sei parlamentari europei. E saranno decisivi negli equilibri di Renew Europe e dunque del Parlamento”.

“Spero che Mario Draghi la spunti sulla von der Leyen”

La polemica
Il presidente del Consiglio Meloni e il ministro della Difesa Crosetto (Ansa Notizie.com)

 

Renzi non si nasconde mai dietro un dito e osserva come vede una situazione incerta per il voto in generale, anche se spera che alla guida della Commissione europea ci sia “Mario Draghi anche se temo alla fine sarà Ursula von Der Leyen. E spiega così le sue motivazioni che l’hanno spinto a non credere più al progetto Ursula che, a suo parere, ha esagerato con l’ideologismo ambientalista e così facendo è stata la principale avversaria delle piccole e medie imprese: mi sorprende che proprio il partito che fu di Berlusconi sostenga una figura di questo genere“.

E’ l’unico tra i leader che se dovesse essere eletto andrà a Strasburgo senza alcun dubbio e spiega la sua posizione: “Che farò se andrò a Strasburgo? Essere la voce delle aziende italiane in Europa: non è possibile che si facciano politiche anti impresa come è stato fatto in questa legislatura. E vorrei essere la voce dei territori. Mi colpisce l’atteggiamento di chi come Schlein, Calenda, Meloni si candida per le elezioni europee dicendo da subito che in caso di elezione non andranno a Bruxelles. Mi sembra una cosa gravissima”.

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