“La polemica tutta italiana sulle parole di Stoltenberg derivano dalla scarsa conoscenza dell’inglese, o forse dalla scarsa cultura di non verificare mai le fonti originali”.
La nota politologa e giornalista Nona Mikhelidze dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) è perentoria: le parole del segretario della Nato sull’eventualità di riconsiderare le restrizioni dell’Ucraina sull’uso delle armi occidentali nel territorio russo, non erano riferite all’Europa. Nel suo discorso, Stoltenberg si riferiva agli Stati Uniti e valutava l’ipotesi che anche gli europei riconsiderassero la questione.
“Non so ieri quale fosse il problema dell’Italia, ma nell’intervista di Stoltenberg era molto chiaro. Gli altri media stranieri hanno riportato la notizia correttamente. La giornalista che faceva le domande parlava degli Usa”.
Cosa pensa della situazione che si è creata? Medvedev ha risposto a Stoltenberg che se arrivassero le armi occidentali nel territorio russo scoppierebbe una guerra mondiale. E questo ha allarmato l’Italia.
Si spieghi.
“La giornalista più volte ha fatto riferimento nello specifico agli Stati Uniti. Il vero tema è cosa decidono gli americani, perché loro hanno inviato una quantità di armi imparagonabile all’Europa. Dal canto loro, gli europei possono prendere tranquillamente le loro decisioni. Stoltenberg ha solo illustrato la situazione e non dice mai cosa debbano fare gli alleati della Nato. Al massimo, ha chiesto loro di riflettere sulla questione. Non so ieri quale fosse il problema: forse è stata la scarsa conoscenza dell’inglese, oltre che la scarsa cultura di non verificare mai le fonti originali. Oppure, il complesso degli italiani di non essere considerati. In più, adesso è nota la notizia che gli Usa stanno riflettendo se permettere o meno all’Ucraina di usare le armi. Altri media stranieri hanno riportato correttamente la notizia”.
Se gli Usa decidessero di rimuovere la restrizione all’Ucraina ci sarebbe un rischio escalation?
Medvedev ha parlato di guerra mondiale.
“Dall’inizio della guerra, su ogni decisione dell’Occidente annunciano una linea rossa. Ne abbiamo superato altre e non è mai successo nulla. Nessuno può prevedere il futuro, ma sulla base del passato abbiamo ragione di credere che anche stavolta non succederà nulla. È l’ennesimo spauracchio del Cremlino”.
Quando c’entra la campagna elettorale per le europee nella polemica di ieri in Italia?