Leva obbligatoria, strappo tra Salvini e La Russa sull’obbligatorietà: “E’ stato un errore”

Il leader della Lega Matteo Salvini l’aveva annunciata e ora la proposta di legge del Carroccio per la reintroduzione della leva obbligatoria è approdata alla Camera con un carico però di molti pareri contrari

Il vicepremier Matteo Salvini lo aveva annunciato al raduno degli Alpini a Vicenza, lo scorso 12 maggio è stato presentato ufficialmente alla Camera il progetto di legge leghista denominato “Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al Governo per la sua disciplina” che si pone l’obiettivo di reintrodurre la leva universale, sei mesi obbligatori per ragazzi e ragazze.

La proposta di reintrodurre la leva militare – Notizie.com – Ansa foto

 

Dopo 143 anni, la leva obbligatoria in Italia fu abolita per decreto il 29 luglio 2004 per chi era nato dal 1 gennaio 1986 in poi. Ciò significava che dal 1 gennaio 2005 non ci sarebbe stato più il dovere di fare il servizio militare e le Forze armate si sarebbero composte ora solo di professionisti, sia uomini che donne,

Una proposta che fa discutere

Una proposta che ha fatto discutere fin da subito, quella di reintrodurre la leva obbligatoria in Italia, portata avanti dal leader della Lega Matteo Salvini. E proprio oggi a Montecitorio è apparso il testo firmato da Eugenio Zoffili, deputato vicino alla segreteria e membro della Commissione Difesa della Camera, che prevede la scelta per i giovani italiani tra la formazione militare e un impiego di tipo civile che coinvolga per sei mesi tutti i cittadini italiani tra i 18 e i 26 anni di età, 180 giorni che saranno svolti comunque esclusivamente sul territorio nazionale e nella propria regione di residenza o domicilio. Immediate come detto le reazioni di chi si dimostra contrario alla proposta di legge soprattutto perchè il servizio militare non può essere più interpretato come un modo per “inquadrare” i giovani, quel tempo è superato oramai. “Capisco l’intento di Salvini”, ha infatti sottolineato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, “nel dire che il servizio militare forma i giovani, ma quello è un compito della scuola e della famiglia, non delle forze armate. Non è che il servizio militare era fatto per formare i giovani, era fatto per difendere la libertà e l’indipendenza. Era una conseguenza il fatto che fosse formativo, ma non è che oggi lo possiamo reintrodurre per ‘raddrizzare’ la testa dei giovani, ammesso che ci sia da raddrizzarla”.

Il presidente del Senato La Russa – Notizie.com – Ansa foto

 

Oggi sarebbe un errore

Il Presidente del Senato, nel rispondere alle domande dei cronisti a Palazzo Madama, ha anche ricordato come anche lui in passato aveva più volte presentato una proposta per un servizio volontario breve, di 40 giorni o 60 giorni per incentivare chi volesse fare questa esperienza, magari con dei benefit studiati ad hoc per entrare nelle forze armate, in polizia, nei vigili urbani o per avere benefit all’università o all’esame di maturità. “Considero un errore”, ha osservato La Russa, “ritornare a immaginare un obbligo, non foss’altro perché chi ha proposto la base volontaria per primo è stato il Fronte della Gioventù del quale sono stato dirigente nazionale. Capivamo che i tempi moderni presupponevano un esercito competente, e oggi i nostri militari a livello internazionale sono stimatissimi e hanno una preparazione che consente di poter interagire con gli eserciti più avanzati del mondo alla pari, nelle missioni internazionali. Con l’esercito di leva questo non sarebbe stato possibile”. Sul ruolo di scuole e famiglie, per la “preparazione” alla vita dei giovani, il presidente del Senato ha le idee molto chiare. “Aggiustiamo la scuola, diamo valore alla famiglia, ma non obblighiamo chi non vuol fare il militare a un periodo di naja, anche ai miei tempi c’era chi lo faceva volentieri e chi invece non aspettava altro che l’alba”.

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