Roccella contestata, la ministra non ci sta: “Vittima di censura aggressiva”

Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Corriere della Sera” è intervenuta la ministra della Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella 

Una durissima contestazione quella che ha visto, come vittima, Eugenia Maria Roccella. Nella giornata di ieri, giovedì 9 febbraio, la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità è stata criticata agli Stati generali della Natalità. Di quello che è accaduto ne ha parlato nel corso di una intervista che ha rilasciato al “Corriere della Sera“. La ministra parla di “censura aggressiva ed immotivata“. Afferma di essere stata sempre per il diritto al dissenso.

Intervista al 'Corriere della Sera'
La ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella (Ansa Foto) Notizie.com

Non solo: ribadisce che garantire la libertà di parola sia un diritto che non può essere negoziato. Una volta che ha iniziato a prendere parola la ministra è stata interrotta da alcuni ragazzi che hanno alzato dei cartelli ed iniziato a gridare contro degli slogan. Ha provato a calmarli ed invitarli al dialogo, ma non c’è stato verso nel fargli cambiare idea. Solamente una ragazza è salita sul palco, ma ma ha letto un comunicato e poi è andata via. Si parlava di Gaza, un tema che con il convegno di ieri non c’entrava nulla.

Contestazione Roccella, la ministra: “Mai impedito a nessuno di parlare”

Poi precisa: “Se mi impedisci di parlare mi censuri. Se contesti e dialoghi è diverso, anche se usi toni alti. Ho fatto tante manifestazioni, ma mai ho impedito a qualcuno di parlare“. Sul tema del diritto all’aborto e all’autodeterminazione di ogni donna precisa che da femminista ha sempre difeso la legge 194 e che negli anni ’70 si parlava della maternità come libera scelta.

Intervista al 'Corriere della Sera'
La ministra Eugenia Maria Roccella contestata (Ansa Foto) Notizie.com

Da una parte c’è l’accesso alla possibilità di interrompere la gravidanza e dall’altra anche la libertà di fare figli se si vogliono figli. E quindi avere una serie di sostegni e possibilità. Non è che si possono fare figli solo se si è ricchi” fa sapere al ‘Corriere’.

Chi, invece, decide di contestarla afferma che questa legge non viene sempre applicata. In particolar modo per la presenza dei medici obiettori di coscienza in alcuni ospedali ed anche quelli di associazioni pro-vita nei consultori. In conclusione afferma e si chiede dove sia la solidarietà di determinati personaggi come Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio.

 

 

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