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Politica

Gratteri e Piantedosi si uniscono in coro e lanciano l’allarme

Published by
Cristiano

Nel corso di una intervista che hanno rilasciato al quotidiano “La Stampa” sono intervenuti Nicola Gratteri e Matteo Piantedosi 

Chi per un motivo e chi per un altro, ma la sostanza non cambia affatto. Entrambi hanno voluto lanciare un vero e proprio allarme. Lo hanno fatto direttamente rilasciando una intervista al quotidiano “La Stampa“. Stiamo parlando di Nicola Gratteri e Matteo Piantedosi. L’attuale procuratore di Napoli avverte che, dalle carceri, i boss della malavita telefonano e danno ordini come se nulla fosse. Come se tutto questo fosse normale. E di normale, ovviamente, non c’è assolutamente nulla.

Nicola Gratteri e Matteo Piantedosi (Ansa Foto) Notizie.com

Un qualcosa che reputa davvero difficile da ammettere ed, allo stesso tempo, da accettare. Continuano ad ordinare ai loro uomini come gestire lo spaccio di droga e molto altro. Lo stesso procuratore, infatti, ammette che sia diventato molto più facile gestire ordini all’interno del carcere che fuori. Tutto questo lo ha ribadito in un solo termine: “fallimento“. Un fallimento del carcere italiano. Nei penitenziari, in questo momento, afferma che ci saranno almeno un centinaio di telefonini attivi. Per non dimenticare del fatto che lo spaccio nelle carceri è diventato un vero e proprio business.

Piantedosi alza la voce: “No a leggi speciali”

L’attuale ministro dell’Interno chiede di evitare ulteriori allarmismi sui cortei ed, in particolar modo, possibili rischi sul terrorismo. Precisa che non hanno alcuna intenzione di attuare leggi speciali sia per le università ma anche per gli stessi cortei. Segno del fatto che le regole dell’ordine pubblico non tenderanno affatto a cambiare. Avverte che negli atenei serve un clima pacifico. Per coloro che sono scesi in pizza in favore della Palestina ha qualcosa da dire.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi (Ansa Foto) Notizie.com

“Io credo che sia assurdo cercare di boicottare Israele oppure fischiare la Brigata ebraica”. Un chiaro riferimento agli episodi che si sono verificati lo scorso giovedì 25 aprile, giorno della “Festa della Liberazione”. Un giorno che il ministro definisce assolutamente per “tutti”. Affronta anche un altro tema, quello riguardante i migranti. In particolar modo sul “modello Albania” dove annuncia delle grandi novità. Ovvero sul fatto che sarà replicato.

Ci tiene a smentire tutte le voci che sono iniziate a circolare in questi ultimi giorni, ovvero in merito ad una sua possibile candidatura come presidente della Regione Campania. “Ipotesi assolutamente infondata” precisa. Così come esclude anche la possibilità di istituire un hotspot in Tunisia: “E’ da escludere nel modo più assoluto, non ce n’è bisogno“.