Europee, Lucano: “Contento per la Salis, nemmeno io mi sarei candidato col Pd”

Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Il Tempo” è intervenuto l’ex primo cittadino di Riace, Mimmo Lucano

Tantissimi gli argomenti affrontati da Mimmo Lucano nel corso dell’intervista al “Tempo“. Al noto quotidiano ha parlato della candidatura alle elezioni Europee da parte di Ilaria Salis con l’Alleanza Verdi Sinistra. Condivide i suoi pensieri politici come antifascista. Gli fa ancora più piacere che non rappresenterà e non si candiderà con il Partito Democratico (come si era ipotizzato in un primo momento).

Intervista ad "Il Tempo"
L’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano (Ansa Foto) Notizie.com

Quando gli è stata posta la domanda la risposta non si è fatta attendere: “Io mai avrei accettato di candidarmi con loro (Pd, ndr)”. Motivo? Vorrebbe dire rinnegare le proprie storie. Insomma, la figura di Ilaria Salis in Europa porterebbe la bandiera dell’antifascismo. Anche l’ex sindaco di Riace (assolto in appello da una condanna di 13 anni per il modello della città anche se confermata pena sospesa a un anno e sei mesi per abuso d’ufficio) è in lizza per un seggio all’Europarlamento con Fratoianni e Bonelli.

Europee, Lucano: “La mia candidatura mi fa sognare, ma…”

Nell’intervista afferma che questa sua candidatura lo sta facendo sognare, ma nel caso in cui non dovesse andare bene e raggiungere alcun tipo risultato non la prenderà a male. Anzi, rivela che ne uscirà fuori con un sorriso. Vorrebbe essere utile per la sua terra e per l’Italia considerata un po’ “abbandonata” dilagata dal “fascismo”. Tornando nuovamente a parlare della Salis ricorda: “Quell’immagine di lei incatenata l’abbiamo vista tutti. Non ha fatto altro che una militanza politica come la feci io. Siamo antifascisti“.

Intervista ad "Il Tempo"
L’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano (Ansa Foto) Notizie.com

Mimmo Lucano torna nuovamente alla condanna (poi assolta) di 13 anni: “Quello che ho subito io è stato un qualcosa di indegno. Non ci sono interpretazioni. Mi chiedo ancora come è accaduto tutto questo?”. Un sistema di accuse che era stato impiantato contro di lui, anche se all’epoca al governo non c’era la destra. Su questo l’ex sindaco ha la soluzione: “Il Pd, in quel periodo, era nelle mani di Minniti dagli Interni che ha fatto smarrire la storia del partito. Definirlo di sinistra adesso è una cosa azzardata“.

Conferma che l’arrivo della segretaria Elly Schlein la vede come una mossa della speranza. Un rifiuto al Pd per tanti motivi: in primis perché viene da una sinistra extraparlamentare, segno del fatto che non ha una idea moderata. Non perdonerà mai il fatto che abbiano dato l’ok per l’invio di armi in Ucraina, ma di creare polemiche con loro non ne ha alcuna intenzione.

In conclusione sul caso Soumahoro ammette di essere rimasto molto deluso. Lo ha conosciuto nella manifestazione per Riace. In un primo momento l’impatto è stato positivo, poi qualcosa è cambiato: “Ha sbagliato a parlare del diritto all’eleganza. Quelle frasi sono incomprensibili, lui rappresentava il contrario“.

Impostazioni privacy