Nel corso di unâindagine contro il terrorismo sono stati arrestati tre ragazzi di cui due minorenni, protagonisti di un piano internazionale
Caso sconvolgente in Svizzera, dove lo scorso 13 aprile sono stati arrestati due ragazzi minorenni e uno appena maggiorenne perchĂŠ sospettati di partecipazione o sostegno ad unâorganizzazione terroristica e di atti preparatori in vista di un omicidio premeditato. Il riferimento sarebbe in particolar modo lâorganizzazione dello Stato Islamico, conosciuta da tutti come Isis. Secondo quanto riportano i media locali, piĂš dettagliatamente, le autoritĂ avrebbero ricevuto delle segnalazioni che li presenterebbero come possibili pianificatori di attentati con esplosivi. Tra i giovani in questione sarebbe presente anche un italiano di soli sedici anni, fermato in compagnia di un quindicenne svizzero, come indicato in una nota dal Ministero pubblico cantonale.
Lâarresto del terzo ragazzo, quello piĂš grande, sarebbe però avvenuto con modalitĂ e tempi differenti rispetto agli altri. Per quanto con questi condivida le medesime accuse, secondo quanto riportato da Blick e confermato dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC), i primi sarebbero stati presi nel cantone di Sciaffusa, mentre il loro âamicoâ â o collega di operazione â in quello di Turgovia. Su di loro sono in corso delle indagini approfondite della polizia che cercherĂ di andare piĂš a fondo in merito alla loro attivitĂ in questi piani terroristici. Fino ad ora, secondo quanto accertato dalle autoritĂ inquirenti, lâunica scoperta concreta riguarda dei contatti confermati tra i tre, nonostante le differenze di luogo ed etĂ .
Stando a quanto scrive lâMPC, però, potrebbero presto emergere anche dei nuovi e inaspettati collegamenti. Le ultime ricerche, infatti, hanno evidenziato dei punti in comune tra le indagini svizzere e quelle condotte in Germania, dove altri quattro giovani di 15 e 16 anni sono stati arrestati a Pasqua per sospetti legami con lâIsis. Su questi si è appreso che due sono stati catturati nel Land della Renania settentrionale-Vestfalia e un altro nel Baden-WĂźrttemberg. Nel corso perquisizioni svolte presso le loro abitazioni, sono stati rinvenuti un machete e un coltello.
Questi restavano collegati tra loro per mezzo di unâapplicazione di messaggistica, utile per organizzare i loro attentati e tramite la quale stavano ragionando su come costruire ordigni incendiari e riflettendo sullâipotesi di procurarsi armi da fuoco. Le analogie tra le due situazioni hanno spinto le forze dellâordine svizzere e tedesche a restare in contatto, cercando di collaborare per scoprire la veritĂ dietro questa faccenda. Un caso particolare che non rappresenta, però, una novitĂ per la Svizzera, giĂ impegnata in tal senso a inizio marzo. In quel periodo nella Romanda si è verificata verificata unâoperazione analoga, rimasta però piĂš celata e segreta.