Cassese: “Test ai magistrati? Sono un aiuto non un problema…”

L’ex giudice della Consulta si rivolge anche ai sindacati dei giudici che secondo lui “vogliono lo status quo non devono fare i legislatori né i politici”

Test o non test, qual è il problema vero. A parlare di questo argomento è il professor Sabino Cassese, ex giudice della Consulta, che ne parla volentieri e anche con sapore critico, ma non verso chi ha scelto questa strada, bensì chi la deve usare e adottare per rendere un servizio migliore alla gente. Almeno è un punto di vista sul quale vale la pena confrontarsi, questo in sostanza dice il professore senza peli sulla lingua anche e soprattutto rivolgendosi ai suoi colleghi che male hanno preso questa nuova situazione secondo cui vanno valutate le capacità di giudizio dei giudici. E su questo Cassese è perentorio: “La giustizia è un servizio reso dallo Stato alla società, e più diventa accurata la selezione di magistrati giudicanti e di magistrati dell’accusa, e a giovarne sarà la società stessa“.

Il giudice
Il Professore Sabino Cassese in occasione del Forum Enpaia 2023 ‘Economia e Società, scenari e prospettive’ (ansa notizie.com)

Per Cassese non c’è nulla che non va in quel tipo di decisione che si vorrebbe adottare anche se ci sono da diverso tempo, tanto che lo stesso professore osserva che “il decreto legislativo adottato dal governo sostiene che, dopo gli scritti e gli orali, ci sarà una prova psicoattitudinale che sarà determinata dopo aver sentito il Consiglio superiore della magistratura“. Il ministro Nordio, sempre al quotidiani Il Messaggero che ha parlato con Cassese, ricorda allo stesso professore le parole del Guardasigilli e lui le approva si direbbe totalmente anche perché “fornisce elementi utili a valutare la decisione e indica linee d’azione condivisibili”.

“Una magistratura indipendente che oggi non esiste”

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Il ministro della Giustizia Nordio durante un convegno (Ansa Notizie.com)

Il professor Cassese, dall’alto della sua esperienza e anche autorità, visto che è stato per anni un giudice della Consulta, quindi sa bene di cosa parla e come sono strutturate determinate situazione sollecita anche i magistrati a seguire le nuove direttive o quelle che ci sta cercando di adottare e spiega che “bisognerebbe insistere sulla necessità di una giustizia più sollecita e sulla garanzia di un’autentica indipendenza dell’ordine giudiziario, indipendenza che oggi non c’è”.

E su questo argomento e su chi non è d’accordo nell’attuare determinate situazioni, Cassese va ancora più in profondità, aggiungendo che “è doveroso oltre che sulla necessità che i magistrati facciano i magistrati e non gli amministratori, i legislatori, i politici“.

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