Il leader dei Cinquestelle discute con la Schlein e con gran parte dei dirigenti dei Dem su diversi concetti legati alle candidature
Chi lo capisce, è bravo. E’ quanto dicono dalla parte dei Dem quando viene pronunciato il nome di Giuseppe Conte, il leader dei Cinquestelle. Ci sono giorni con amori e abbracci, con sorrisi e strette di mano che fanno pensare, “va bene è la volta buona“, ma tanti altri giorni e momenti, e stanno diventando sempre di più, che tra “Giuseppi” e la leadership del Partito Democratico sembra esserci più di un semplice solco. Sono troppi gli episodi che fanno scoppiare le liti e i dissidi. Un tira e molla che non fa bene a nessuno. Un elastico di questo genere non può giovare a nessuno dei due. Ed ecco che riparte per l’ennesima volta la trattativa, ma così, ed è quello che sostengono all’interno dei Dem, è snervante.
A rompere un po’ la situazione e a far capire che c’è un problema serio di vedute e di visioni, è la situazione legata a Ilaria Salis e alla sua eventuale candidatura. E su questo Conte non ci sta, e lo dice molto seriamente sia dal punto di vista politico, ma anche e soprattutto da giurista, suo campo specifico e attacca: “Non la capisco proprio la candidatura di Salis col Pd, dare alito politico, far capire di candidarla proprio non è una scelta che concepisco, si gioca sulla vita delle persone ed è un balletto a cui noi non ci appoggiamo”.
Mentre dialoga con il Foglio, sottolineando che non è un intervista ma un colloquio, Conte passa da un argomento all’altro, poi ritorno su quello di cui stava parlando e rimbalza ancora una volta su altro. E così dalla rabbia per quello che si sta facendo con la Salis “mi dispiace per il papà , ma si sta giocando sulla pelle di una ragazza, facendo così sta diventando un caso politico e non doveva succedere“. E su questo è irremovibile, definendo la possibile candidatura proposta dal partito di Schlein come un “balletto mediatico e un gioco” al quale lui non vuole assolutamente partecipare.
Va avanti e cambia argomento di nuovo, andando a parlare delle possibili candidature alle Europee, e sottolinea anche qui un concetto che non lo vede d’accordo col Pd, “c’è una corsa a chi si candida”, spiega Conte che poi precisa, “io non lo farei mai anzi non posso candidarmi a queste europee, anche perché candidarmi se poi non vado? E’ prendere in giro gli elettori e a me non va sinceramente”