Il lavoro corre spedito, mai come adesso: boom di posti fissi

Nonostante le polemiche politiche ed elettorali c’è un paese che corre e va veloce, soprattutto su temi a cui interessano gli italiani

Una frenata, ma poi un’accelerata improvvisa, quasi sorprendente. Dati che sembrano quasi inverosimili per quanto sono incredibili, anche perché il dato di fine febbraio fa esultare parecchio il governo, ma tutti quelli che si occupano di politica del lavoro, anche perché il tasso per i nuovi occupati è salito praticamente al 61,9%, sfiorando così il record storico del 62% arrivato nel dicembre 2023. Ora il numero di persone occupate è incredibilmente salito a livelli mai visti negli ultimi anni. E si possono fare polemiche di ogni genere, ma quando la realtà è questa c’è ben poco da dire e fare, soprattutto con un numero di occupati di questo genere e tenore.

Il dato
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni (Ansa Notizie.com)

E i numeri che si stanno toccando sono davvero impressionanti, anche perché per quel che riguarda le ultime stime dell’’Istat, sono addirittura 23 milioni 773mila le persone che hanno un lavoro. Un dato che fa strabuzzare gli occhi e che fa impallidire soprattutto chi critica. Ma non è tutto. Quello che fa riflettere in senso positivo è che numero più importante e che fa capire che la strada intrapresa è quella giusta è che a crescere sono i posti fissi, con contratti a tempo indeterminato raggiungendo numeri impressionanti con 15 milioni e 969mila in Italia.

Dati impressionanti anche confrontandoli con il 2023 a distanza di un anno

Il lavoro
Un posto di lavoro (Facebook notizie.com)

Ma ci sono altri dati importanti che fanno riflettere sempre in senso positivo. Confrontando questi numeri con quelli dell’anno scorso relativi agli occupati si va a vedere che è addirittura superiore il numero rispetto a quelli di febbraio del 2023 e si va sopra di ben 351.000 persone, con una percentuale dell’1,5%). Un risultato che è stato raggiunto anche per via dell’incremento di 603mila dipendenti fissi e della diminuzione di 200mila dipendenti a termine e di 53mila autonomi.

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