Lo scrittore Gavron: “Impossibile distruggere Hamas. Vi spiego perché”

Intercettato dai microfoni del ‘Corriere della Sera’, lo scrittore Gavron si sofferma sulla guerra in Israele e lancia un chiaro messaggio al mondo.

La guerra in Israele prosegue senza sosta e, almeno fino a questo momento, non si vede la luce in fondo al tunnel. E difficilmente si arriverà ad una pace definitiva se le intenzioni di Netanyahu resteranno quelle che sappiamo. A dirlo è Assaf Gavron, scrittore ed esperto della politica israeliana, ai microfoni del Corriere della Sera.

Intervista Gravon Corriere della Sera
Gravon non ha dubbi sull’esito della guerra – Notizie.com – © Ansa

Per Gravon sarà impossibile distruggere totalmente Hamas: “Se uccidi 32mila gazawi ne abbiamo altri 2,2 milioni presenti e difficilmente questi lasceranno il proprio Paese. Lo sa molto bene il governo, ma purtroppo gli estremisti ci credono e questo ci mette in grossa difficoltà“.

“L’unico vero nemico è Hamas”

Intervista Gravon Corriere della Sera
Il vero nemico in questo conflitto è Hamas – Notizie.com – © Ansa

Gavron in questa intervista ribadisce che l’Israele non ha mai considerato i palestinesi come nemici, ma purtroppo ci sono persone nel loro schieramento che sono contro l’umanità e da qui la decisione di bombardare la striscia di Gaza e complire i civili. “Attacchi che ogni giorno sono criticati“, spiega ancora lo scrittore.

L’israeliano, inoltre, aggiunge che il vero nemico del governo guidato da Netanyahu deve essere Hamas. Ma, come sottolineato in precedenza, raggiungere l’obiettivo di eliminare completamente il militare palestinese è davvero complicato per diversi motivi.

La guerra in Israele prosegue senza sosta

Intervista Gravon Corriere della Sera
In Israele si combatte senza sosta – Notizie.com – © Ansa

Intanto, la guerra in Israele prosegue senza sosta. Si tratta di un conflitto che sta vedendo Israele bombardare Gaza con l’obiettivo che resta sempre quello di eliminare definitivamente Hamas. Non sarà semplice arrivare ad una fine in davvero poco tempo, ma le diplomazie continuano a lavorare per trovare l’accordo per il cessate il fuoco.

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