Il governo lavora al Def: i prossimi passaggi

Il governo continua a lavorare al Def. L’obiettivo dell’esecutivo è quello di chiudere il prima possibile questa nuova pagina economica.

Manca ancora diverso tempo alla definizione della nuova manovra, ma nei prossimi giorni ci sarà il primo passo per poi arrivare alla legge di bilancio. Stiamo parlando del Documento di economia e finanza (Def). Come riportato dall’Adnkronos, l’obiettivo che si è posto il premier Meloni è quello di far arrivare in Consiglio dei ministri il provvedimento entro il 10 aprile.

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Il premier Meloni al lavoro per definire il Def – Notizie.com – © Ansa

Siamo, quindi, ormai entrati nella fase finale della discussione e presto avremo dei dettagli maggiori sul Def. Si tratta di un passaggio economico importante se si vuole guardare al futuro.

I numeri del Def

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Ecco i numeri del Def ipotizzati dal governo – Notizie.com – © Ansa

Ma quali sono i numeri del Def? Si parla di un Pil fissato all’1% (in leggero calo rispetto alla Nadef), ma in crescita se lo confrontiamo con quello del 2023. L’obiettivo del governo è sempre quello di riuscire a tenere i conti sotto controllo nonostante i costi elevati del Superbonus. Questi si aggirano intorno ai 140 milioni di euro.

Naturalmente, come detto in precedenza, si tratta solamente di indiscrezioni. I discorsi all’interno della maggioranza sono ancora aperti e non ci resta che aspettare i prossimi giorni per avere un quadro più chiaro. L’obiettivo, come detto in precedenza, è quello di chiudere il discorso entro il 10 aprile e il passaggio in Consiglio dei ministri sarà decisivo per il via libera definitivo.

Il ruolo del Pnrr

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Il premier Meloni punta al Pnrr – Notizie.com – © Ansa

Naturalmente non è assolutamente finita qui. Stando a quanto riferito dall’Adnkronos, il governo per sostenere il Pil punta all’attuazione del Pnrr e alla domanda interna ed estera. Si tratta di un passaggio fondamentale visto il calo dell’inflazione e l’allentamento delle misure che la Bce ha in programma.

L’attenzione, comunque, resta molto alta considerando anche i diversi eventi che potrebbero condizionare l’economia italiana come per esempio la guerra in Ucraina o la tensione in Medio Oriente.

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