Gli agricoltori: “Siamo alla canna del gas, parlassero con l’Europa, pronti per andare a Roma”

Stefano Leuca, un produttore di grani antichi per birra e farina, da giorni insieme ad altri colleghi fa un presidio a Valmontone con i trattori e a Notizie.com esprime il suo disappunto: “Siamo pacifici, non violenti ma siamo anche stanchi”

Non ce la fanno più, sono esausti dalla stanchezza e dai debiti. Tanti di loro lavorano ogni giorni, anche dodici, quattordici ore al giorno e non riescono a mettere da parte soldi, ma solo debiti con banche e altri istituti di credito e finanziarie varie. “Non è vita questa”, dicono tanti di loro e si lamentano del fatto che l’Italia è come se fosse stata lasciata sola, mentre in altri paesi le cose vanno diversamente. “Siamo alla canna del gas, i terreni, i nostri terreni e le nostre macchine potrebbero essere prese a breve dalle banche, gran parte di questo perché non c’è la possibilità di poter lavorare come gli altri, soprattutto da quando le politiche europee si sono fatte più pressanti. Basta“, ha spiegato Stefano Leuca a Notizie.com. Lui è un agricoltore che produce grani antichi per farina e birra.

La protesta
La protesta e il presidio di Valmontone con trattori e agricoltori (foto Notizie.com)

Al Presidio che si sta facendo a Valmontone da qualche giorno è lo stesso che c’è a Orte e in altri posti del Lazio. “A Orte c’è stato un po’ di movimento, ma anche loro sono come noi, pacifici non violenti, un po’ di tensione può scappare, ma vi assicuro che non è facile, quando vedi che lavori e ti guardi alle spalle e non hai niente. Sono giorni che siamo qui, siamo arrabbiati, sì, anche perché non è cambiato nulla, ci sono ancora le politiche europee sul Green Deal e fino a quando non verranno toccate, le cose rimarranno così e noi perderemo tutto“. Per gli agricoltori è l’ultima spiaggia e vorrebbero essere ascoltati. “Noi siamo indipendenti, ma lo siamo tutti o la gran parte di quelli che stanno protestando, siamo in contatto con i vari gruppi del Lazio e ci stiamo concertando tra di noi, agricoltori del Lazio. L’obiettivo di tutti è andare a Roma“.

“La concertazione doveva essere fatta prima, in Italia vincoli, in altri paesi no”

Il presidio
Il presidio di Valmontone con tanti trattori pronti a partire per Roma (Foto Notizie.com)

Noi vogliamo che vengano riconosciute le nostre richieste. Devono togliere i vincoli, qui non si tratta di levare un pezzettino o un poco alla volta, siamo alla canna del gas, le banche sequestrano i terreni e i mezzi e non vogliamo“, avverte l’agricoltore Stefano Leuca. Le trattative e le parole servono fino a un certo punto a Notizie.com: “La concertazione doveva essere fatte prima, il reddito agrario doveva essere fatto prima, l’agricoltura in Italia è vessata. Il grifo sale, che in Italia è proibito, viene usato per la coltivazione dei cereali, consente maggiore produttività, ma che succede, qui da noi non si può usare, in altri paesi sì e poi quei prodotti vengono importati qui e costano meno dei nostri. E’ giusto o è un po’ sbagliato? Lo stesso discorso per l’ogm e il latte, qui ci sono le quote in altri paesi no, i vincoli non possono essere solo in Italia. Il Governo? Ma non solo loro, anzi con loro si sta parlando, ma devono esserci anche le regioni e i comuni che dovrebbero cercare di essere più vicini a noi…

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