Casarin: “Var, arbitri e Iene? Chiacchiere, il problema è che chi sta al video vuole decidere…”

Parla uno degli arbitri più famosi della storia del calcio italiano, anche ex designatore e membro Fifa, e a Notizie.com spiega: “Il calcio è semplice, lo è anche il Var e chi sta lì dietro deve essere di supporto non fare il secondo arbitro. Una cosa del genere non esiste…”

Basta con tutte queste storie, polemiche e invidie. La denuncia dell’arbitro alle Iene? Guardi non ho visto, ho letto qualcosa al volo, mi ha detto ma non è che abbia voglia di approfondire, ma con rispetto lo dico, ma tanto si parla sempre delle stesse cose, il problema è uno solo, nasce tutto da lì, almeno secondo me…“. Si ferma, resta in silenzio e poi Paolo Casarin, uno degli arbitri e designatori più famosi del nostro calcio, riparte nel suo ragionamento a Notizie.com: “Intendo che tanto il problema vero nasce tutto da un fatto, dall’inserimento del Var, che va bene, si ricordi che sono stato io uno di quelli che l’ha fatto nascere e ne ha parlato, programmato e pianificato quando ero alla Fifa e non era certo studiato in questo modo. Il vero problema è che chi sta dietro al video o tutti quelli che stanno nella saletta, si vogliono sostituire o decidere insieme all’arbitro. E questo è un danno enorme, non si fa perché chi decide deve essere sempre e solo il direttore di gare che sta in campo. Chi sta al Var deve essere di supporto, deve consigliare e dare una mano non fare il secondo arbitro. Ecco dove nascono tutti i problemi…“.

La leggenda
L’ex arbitro e designatore Paolo Casarin (Ansa Notizie.com)

La tocca piano Paolo Casarin, d’altronde si tratta di un uomo chiaro, limpido e cristallino. Quello che pensa, dice anzi, a volte, dà la sensazione di voler dire molto di più, ma è un uomo saggio e intelligente, sa dosare le parole. “Non sono più dentro al mondo arbitrale da tempo, ma conosco le dinamiche e per me tutti i problemi arrivano dal fatto che il Var si sta trasformando in qualcosa di diverso rispetto a quello per cui è nato. Il Var è uno strumento, è semplice come il calcio“.

“Io parlo solo di campo e solo quello dovrebbe parlare…”

Il designatore
Il designatore Rocchi in cabina di regia Var (Ansa Notizie.com)

Non vuole fare polemica, Paolo Casarin, ma è uno che dice sempre le cose chiare, anche perché non vuole essere frainteso. Non ha visto la puntata delle Iene, o meglio, sa di cosa si parla “ho letto al volo qualcosa“, ma non ci vuole entrare anche perché lo reputa inutile. Lui sa che tanto il problema nasce tutto da come viene usato il Var. “Non mi stancherò mai di dirlo – ha ribadito Casarin a Notizie.com -, il Var è stato messo per dare una mano, anche perché con tutte le tecnologie che ci sono in tribuna e in panchina, l’arbitro non poteva essere quello che in campo sapeva tutto alla fine e dopo, quando in realtà tutti sapevano quasi in diretta. Il Var deve essere un supporto, quando l’arbitro, l’unico che deve decidere, non riesce a vedere, invece se ne sta facendo un uso diverso, nel senso che chi sta al Var si mette sullo stesso piano e non può e non deve essere, altrimenti così l’arbitro può andare in confusione e verrebbe meno al suo ruolo di unico giudice e deputato a decidere. Da lì nasce tutto e si innescano gli errori. Anche un bambino lo capirebbe…

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