Rotondi: “Meloni si candidi alle Europee, noi la supporteremo…”

Il presidente della Democrazia Cristiana e politico di lungo corso spinge la Premier verso la candidatura, nonostante i grandi leader si stiano staccando

Un politico di vecchia data, saggio e intelligente. Scende in campo con la filosofia della vecchia democrazia cristiana, ma senza usare il simbolo storico con lo scudo crociato, ma  l’acronimo DCR e una Balena Bianca, con riferimento allo storico soprannome del partito coniato dal giornalista Giampaolo Pansa. Lui è Gianfranco Rotondi che su Facebook aveva annunciato il ritorno a trent’anni esatti dalla fine della Dc e subito interviene a gamba testa, con il quotidiano l’Identità parla senza filtri e sprona la premier a farsi largo anche alle prossime Europee, ma prima ci tiene a dire che “il mandato lungo dei governatori non porta bene. Bisogna sapersi fermare in tempo”.

L'incontro
Gianfranco Rotondi con Meloni, anche se all’epoca non era ancora Premier (Ansa Notizie.com)

Torna alla ribalta come ai vecchi tempi, Gianfranco Rotondi, presidente della “Democrazia Cristiana con Rotondi”, il suo nuovo partito, anche se ci tiene a sottolineare subito una cosa in rifermento alle prossime elezioni europee e sulla possibilità di candidarsi: “È presto per dirlo. Il battesimo elettorale della Balena Bianca sarà in Sardegna: è un cetaceo, vuole il mare. Le europee presentano un’asticella molto alta, il 4% di sbarramento. Noi siamo democristiani, non sprechiamo mai i voti. Ci confronteremo con Giorgia Meloni e decideremo assieme come ottimizzare il nostro contributo al successo della sua coalizione e del suo governo”.

“Meloni ci credo, mentre apprezzo la Schlein che accetterebbe la sfida…”

Il colloquio
Il politico Gianfranco Rotondi con Giorgia Meloni e Franceschini (Ansa Notizie.com)

Il vecchio e saggio politico, con tanto di pelo sullo stomaco, nonostante i ritiri di Salvini e Conte, spinge affinché Meloni porti avanti il lavoro e si candidi alle europee e sottolinea un aspetto che tanti sottovalutano: “Intanto una decisione ancora non c’è. Trovo abbastanza naturale che il premier si candidi, come è avvenuto del resto in passato. È puerile l’obiezione sull’incompatibilità: candidarsi alle europee per un premier significa richiedere un giudizio sul proprio operato e dunque è un esercizio alto di democrazia”.

Attende di vedere cosa fa il segretario del Pd Elly Schlein, visto che altri si sono già tirati indietro, lei ancora non ha espresso una volontà chiara, lasciando aperta una porta alla possibile sfida con Meloni e per Rotondi questa è una eventualità che non può essere trascurata: “Apprezzo che Schlein non escluda la sfida. È una donna che ammiro, non deve farsi condizionare dall’intendenza. Meloni dimostra che una donna ce la può fare, ed anche in tempi assai più brevi di quelli dettati dalle liturgie maschili. Sono stato sempre un femminista convinto, anche prima di aver ben tre figlie femmine. Quanto a Conte, probabilmente ritiene che il suo movimento non prevarrà alle europee, e dunque evita una conta sfavorevole”.

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